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Le Borse di oggi, 8 dicembre. Listini deboli tra riaperture cinesi e paura per la recessione. Balza il gas. Lagarde: è "permacrisi"

Indicazioni miste dai mercati finanziari, con alcuni indici che premiano ulteriori allargamenti delle maglie cinesi nella politica anti-Covid (è il caso in particolare di Hong Kong dove si allenterebbero gli obblighi di mascherina) e altri che invece si appesantiscono maggiormente per la preoccupazione legata a un peggioramento del quadro economico generale. Se gli Usa dovessero rallentare come si attendono economisti e banchieri d'affari, è il ragionamento che fanno anche le sale operative che seguono il petrolio, sarà importante avere una Cina in grado di correre nuovamente, libera quindi dai lacci imposti per il contenimento della pandemia con la politica dello zero-Covid. Con un occhio puntato sui sussidi per la disoccupazione Usa in arrivo, come notano gli analisti di Unicredit per ora l'ottimismo sul mercato dei bond ha portato i rendimenti dei titoli a livelli di metà settembre: il decennale Usa ha visto il rendimento scendere al 3,42%, il Bund all'1,77%.

Lagarde: è "permacrisi", notevoli rischi per la stabilità finanziaria

"Quando gli storici futuri guarderanno indietro ai nostri tempi, potrebbero ben dire che abbiamo vissuto un'era di 'permacrisi'. Una serie di potenti shock - la pandemia, l'ingiustificabile invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la crisi energetica - hanno colpito l'economia globale in rapida successione. Questo contesto instabile pone notevoli rischi per la stabilità finanziaria in Europa. E questi rischi sono ulteriormente accresciuti dall'indebolimento delle prospettive economiche". Così la governatrice Bce Christine Lagarde alla sesta conferenza annuale dell'European Systemic Risk Board. "Allo stesso tempo, la politica monetaria si sta adeguando per garantire che l'inflazione elevata non si consolidi e che l'inflazione ritorni al 2% nel medio termine", aggiunge.

Borse europee deboli e contrastate

Procedono deboli e contrastate le Borse europee su cui continuano a pesare i timori di recessione e l'attesa per le riunioni di Bce e Fed in agenda la prossima settimana. Un pò di ottimismo viene invece dall'allentamento delle misure zero Covid in Cina che ha spinto in rally Hong Kong. Nel dettaglio, Francoforte lima lo 0,01%, Londra lo 0,03% e Milano lo 0,04%. Parigi avanza invece dello 0,19%.
A Wall Street i futures si muovono in leggero rialzo: quello sul Dow Jones sale dello 0,05%, quello sull'S&P 500 dello 0,17% e quello sul Nasdaq dello 0,26%. Una direzione più precisa si avrà comunque soltanto dopo la diffusione dei dati sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione settimanali alle 14:30 ora italiana.

Apertura cauta in Europa

Avvio in cauto rialzo per le Borse europee su cui continuano a pesare i timori di recessione e l'attesa per le riunioni di Bce e Fed in agenda la prossima settimana. Un pò di ottimismo viene invece dall'allentamento delle misure zero Covid in Cina. Nel dettaglio, Francoforte sale dello 0,09%, Londra dello 0,10%, Parigi dello 0,25% e Milano dello 0,15%.

Il gas balza a 159 euro

Balzo in apertura del prezzo del gas al mercato Ttf di Amsterdam. Il contratto future su gennaio segna un guadagno del 6,5% a 159 euro al Mwh.

Future poco mossi, risale il petrolio

Andamento leggermente positivo per i contratti future sulle borse europee in vista della prossima apertura. Il future sul Cac 40 di Parigi evidenzia un progresso dello 0,15%, mentre sul Dax di Francoforte il guadagno è dello 0,02%. Variazione del +0,01% per il Ftse 100 di Londra. Deboli invece i future su Wall Street.

Risale intanto il petrolio negli scambi sui mercati asiatici dopo aver toccato mercoledì il livello minimo dell'anno. Il future sul Brent segna un progresso dello 0,88% a 77,85 dollari al barile, mentre il Wti guadagna lo 0,93% a 72,67 dollari. Il mercato cerca faticosamente di trovare un equilibrio dopo la recente notizia della contrazione delle scorte Usa che aveva contribuito ad accentuare il calo; rimangono le preoccupazioni per la domanda, con gli operatori che temono una contrazione dell'economia mondiale.

Tokyo in ribasso (-0,4%), Cina debole, vola Hong Kong

Andamento contrastato sulle Borse asiatiche. Tokyo conclude la seduta in calo, con le vendite che si concentrano sul settore della tecnologa, in seguito alla correzione del listino Nasdaq negli Stati Uniti, mentre si rafforzano i timori di una accelerazione della stretta monetaria da parte della Federal Reserve americana. L'indice di riferimento Nikkei perde lo 0,40%, a quota 27.574,43, lasciando sul terreno 111 punti. Sul mercato dei cambi lo yen si rafforza sul dollaro, poco sotto a 137, ed è poco variato sull'euro a 143,80.

Borsa di Hong Kong in rally nella seduta odierna, con un chiaro rimbalzo dopo la forte perdita segnata mercoledì. L'indice Hang Seng, che aveva aperto con un +0,8%, guadagna ora il 3,02%. Il rialzo è stato innescato anche da quanto riportato dalla stampa locale, secondo cui il governo di Hong Kong starebbe considerando di allentare ulteriormente le restrizioni contro il Covid. In calo invece le borse cinesi, con Shanghai sul -0,10% e Shenzen che cede lo 0,40%.

Giappone, il Pil meno peggio del previsto: -0,8% annuo nel terzo trimestre

L'economia giapponese si è contratta nel terzo trimestre ma meno di quanto inizialmente previsto. Secondo la seconda lettura del governo, infatti, il pil è sceso dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, rivisto dal -0,3% della precedente stima. Su base annua si è contratto dello 0,8% nel periodo luglio-settembre rivisto dal calo dell'1,2% nella prima pubblicazione a metà novembre. I consumi privati sono aumentati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (rivista da +0,3% e gli investimenti sono confermati in crescita dell'1,5 per cento.