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Le Borse di oggi, 9 dicembre. Listini in cauto rialzo in vista dei dati sui prezzi

MILANO - I listini occidentali sono orientati al rialzo, dopo che lo S&P500 ha mandato in archivio la prima seduta positiva del mese e con i dati sui prezzi alla produzione in arrivo. Anche il rallentamento dei prezzi al consumo in Cina aiuta a sostenere l'ottimismo di chi pensa che le Banche centrali possano prendere una pausa nella loro marcia serrata di rialzi dei tassi.

Positivo, in mattinata, l'andamento delle Borse asiatiche con Hong Kong che ha ancora strappato con un rialzo superiore al 2%. Chiusura positiva anche per Tokyo: +1,2%.

Prezzo del gas poco mosso in apertura

Prezzo del gas poco mosso in apertura al mercato Ttf di Amsterdam. Il contratto future su gennaio segna un leggero progresso dello 0,797% a 140 euro al Mwh.

Chiusure in rialzo in Asia, Tokyo +1,2%

Le Borse asiatiche chiudono in rialzo dopo i dati macroeconomici che arrivano Cina ed il possibile allentamento delle misure di contenimento per il Covid. Sotto i riflettori resta l'andamento della crescita economica globale e le decisioni delle banche centrali attese per la prossima settimana.

Positiva Tokio (+1,18%). Sul mercato dei cambi lo yen è stabile sul dollaro a 136,10, e sull'euro a 143,90. A contrattazioni ancora in corso in rialzo Hong Kong (+1,77%), Shanghai (+0,27%), Shenzhen (+0,45%) e Seul (+0,76%) mentre è in flessione Mumbai (-0,35%). Sul fronte macroeconomico in arrivo dalla Spagna la produzione industriale. Dagli Stati Uniti previsti i prezzi alla produzione, l'indice sulla fiducia dei consumatori e le scorte all'ingrosso.

Future positivi sulle Borse europee

Andamento positivo per i contratti future sulle borse europee in vista della prossima apertura. Il future sul Ftse 100 evidenzia un progresso dello 0,12%, mentre sul Dax di Francoforte il guadagno è dello 0,37%. Variazione del +0,41% per l'EuroStoxx 50.

Petrolio in ripresa dopo i minimi

I prezzi del petrolio risalgono negli scambi sui mercati asiatici dopo aver toccato il livello minimo dell'anno. Il future sul Brent segna un progresso dello 0,59% a 76,60 dollari al barile, mentre il Wti guadagna lo 0,64% a 71,92 dollari. Il mercato cerca faticosamente di trovare un equilibrio dopo la recente notizia della contrazione delle scorte Usa che aveva contribuito ad accentuare il calo; rimangono le preoccupazioni per la domanda, con gli operatori che temono una contrazione dell'economia mondiale.

Chiusura positiva a Wall Street e future in rialzo

Future in rialzo a Wall Street dopo la chiusura positiva di ieri e in vista della riunione della Fed della prossima settimana. Il contratto sul Dow Jones segna un +0,13%, mentre sull'S&P 500 la crescita è dello 0,21%. Il future sul Nasdaq evidenzia un rialzo dello 0,31%.

Rallentano i prezzi in Cina

L'indice dei prezzi al consumo (CPI), il principale indicatore dell'inflazione in Cina, ha rallentato la sua progressione all'1,6% su base annua a novembre, mentre l'indice dei prezzi alla produzione (IPP), che misura i prezzi industriali, è sceso dell'1,3% per il secondo mese consecutivo. I dati ufficiali pubblicati oggi dall'Ufficio nazionale di statistica (ONE) segnano la lettura dell'IPC più bassa da marzo e, come in ottobre, il segno più basso per l'evoluzione dei prezzi industriali in quasi due anni.

Entrambi i brand sono comunque nei parametri attesi dagli analisti, in particolare i prezzi al consumo, mentre il PPI si discosta di un decimo dalle previsioni più diffuse, che indicavano un calo dell'1,4%. Nel confronto mese su mese, il CPI è diminuito dello 0,2% rispetto a ottobre, mentre il PPI è aumentato dello 0,1%.

Nel decimo mese dell'anno i prezzi al consumo erano aumentati del 2,1% su base annua ei prezzi industriali erano scesi dell'1,3%. Tra gennaio e novembre l'aumento medio del CPI è stato del 2%, rimanendo quindi al di sotto del tetto del 3% che Pechino aveva fissato come obiettivo ufficiale per il 2022. Nel caso del PPI, pur segnando nette linee discendenti lungo tutto l'anno, la crescita media nei primi undici mesi dell'anno continua ad essere del 4,6% anno su anno.

Atlantia, la holding dei Benetton lascia Piazza Affari

Schema Alfa, la società veicolo partecipata da Edizione e Blackstone, ha effettuato la procedura per l'acquisto delle azioni residue di Atlantia (4,067%) ed ora detiene il 100% del capitale. L'adempimento arriva dopo l'offerta pubblica di acquisto che ha portato Schema Alfa a detenere il 95,933% del capitale di Atlantia.

Borsa Italiana ha disposto a decorrere da oggi la revoca dalla quotazione su Euronext Milan delle azioni di Atlantia che sono risultano ora interamente detenuta da Edizione, Blackstone Infrastructure Partners e Fondazione Crt.