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Le regioni dove l'assistenza sanitaria è insufficiente

I dati

I dati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) pubblicati dal ministero della Salute. I dati si riferiscono al 2020 e risentono dell'effetto pandemia. I problemi della sanità pubblica, i promossi e i bocciati

Nel 2020, l'anno in cui il mondo veniva travolto dal Covid, solo 11 regioni italiane hanno superato la soglia di sufficienza sia per quanto riguarda la prevenzione, sia l'assistenza territoriale e ospedaliera. Le altre non hanno raggiunto gli standard. Emerge dal monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) pubblicati dal ministero della Salute. Cosa sono i Lea e quali sono le regioni virtuose.

Cosa sono i Livelli essenziali di assistenza

Per Livelli essenziali di assistenza (Lea) si intendono le prestazioni e i servizi che il servizio sanitario nazionale deve fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso le tasse.

Tutte le Regioni devono garantire ai propri assistiti le prestazioni e i servizi inclusi nei Livelli essenziali di assistenza. Ogni Regione può decidere anche di ampliare l’assistenza garantita ai propri cittadini residenti destinando ulteriori risorse ai cosiddetti "livelli ulteriori", che vanno ad aggiungersi ai livelli essenziali. Può trattarsi di servizi o prestazioni destinate a specifiche categorie o a tutti i cittadini residenti.  

A cosa serve monitorare Livelli essenziali di assistenza

Il monitoraggio dei Lea viene effettuato dal ministero della Salute (tramite il Comitato Lea) per verificare che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali, "secondo le dimensioni dell'equità, dell'efficacia, e della appropriatezza".

Nel monitoraggio si considerano più indicatori, suddivisi in tre macro-aree:

  • Prevenzione collettiva e sanità pubblica, che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività e ai singoli;
  • Assistenza distrettuale, vale a dire le attività e i servizi sanitari e socio-sanitari diffusi sul territorio (dall'assistenza sanitaria di base a quella specialistica ambulatoriale passando per l'assistenza sociosanitaria domiciliare e territoriale)
  • Assistenza ospedaliera.

Regioni

Area Prevenzione

Area Distrettuale

Area Ospedaliera

Piemonte

76,08

91,26

75,05

Valle d'Aosta

74,06

56,58

59,71

Lombardia

62,02

95,02

75,59

P.A. di Bolzano

51,90

57,43

66,89

P.A. di Trento

88,42

78,07

93,07

Veneto

80,74

98,37

79,67

Friuli Venezia Giulia

75,63

80,35

74,06

Liguria

50,85

83,12

65,50

Emilia Romagna

89,08

95,16

89,52

Toscana

88,13

92,94

80,00

Umbria

89,64

68,55

71,61

Marche

79,01

91,68

75,05

Lazio

74,46

80,19

71,76

Abruzzo

54,03

76,94

63,47

Molise

64,21

67,12

41,94

Campania

61,53

57,14

59,08

Puglia

66,83

68,13

71,73

Basilicata

57,07

62,85

51,90

Calabria

32,73

48,18

48,44

Sicilia

43,44

62,06

69,26

Sardegna

70,79

48,95

59,2

Lea 2020, promossi e bocciati

Il percorso di validazione dei dati da parte del Comitato Lea si è concluso nella riunione del 7 novembre 2022.  A registrare un punteggio superiore a 60 in tutte e 3 le macro-aree nel 2020 sono state: Piemonte, Lombardia, PA di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Puglia. La Calabria che ha un punteggio insufficiente in tutte.

Le Regioni con punteggio inferiore alla soglia in una macro area sono state 4: Liguria, Abruzzo, Molise e Sicilia; quelle con carenze in due macro aree sono state 5: Campania, Basilicata, Valle d'Aosta, PA di Bolzano e Sardegna. Mentre la Calabria ha punteggio insufficiente in tutte e 3.

Il 2020 è stato però un anno particolare. Con la pandemia i servizi sanitari regionali sono stati riorganizzati per fare fronte all'emergenza. Per questo il Comitato Lea ha stabilito che il monitoraggio per il 2020 fosse "a scopo informativo". 

Secondo quanto emerso, nell’area ospedaliera, la dinamica dei punteggi "è alterata a causa della notevole diminuzione dei ricoveri". Nell’area prevenzione, i punteggi di quattro indicatori su sei (screening, vaccinazioni, copertura delle attività di controllo su animali) hanno avuto un peggioramento marcato rispetto al 2019. Anche l’area distrettuale registra variazioni anomale rispetto all’anno precedente (aumento tempi registrati nell’area emergenza-urgenza, riduzione consumo di antibiotici, riduzione re-ricoveri e ricoveri inappropriati in un contesto di generale riduzione delle ospedalizzazioni).

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