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Lega-FdI, primo match a Novara

FIANCO DESTR

Protesta in giunta della vicesindaco meloniana Chiarelli su un contributo da 8.500 euro all'Istituto per la Resistenza. Il primo cittadino Canelli tiene il punto ma è facile prevedere tempi duri per il Carroccio, persino in quello che era un suo feudo

Appena il tempo di stravincere le elezioni e Fratelli d’Italia già mostra i muscoli agli alleati della Lega. Il primo duello è avvenuto nella seconda città del Piemonte, primo assaggio di quel che potrebbe accadere nelle prossime settimane anche nel parlamentino regionale di Palazzo Lascaris.

Ieri a Novara, nella prima giunta post voto, il sindaco Alessandro Canelli ha avuto un assaggio di quanto periglioso potrebbe rivelarsi il cammino in questa seconda parte del suo mandato. Il casus belli è stata una delibera portata direttamente dal primo cittadino con un contributo di 8.500 euro per l’Istituto storico della Resistenza. Un provvedimento di routine, nulla che rivoluzioni la vita della città e su cui mai finora s’erano fatte le barricate, ma questa volta la vicesindaco Marina Chiarelli ha provato a ribellarsi. Troppo alto quello stanziamento e poi per un ente così “schierato” dall’altra parte.

Un modo per smarcarsi, il segnale che d’ora in poi tutto va concertato e discusso. Canelli, per contro, non ha nessuna intenzione di arretrare o cedere a concessioni: “La delega alla Cultura è mia, sono il sindaco, il contributo resta com’è”. Approvato all’unanimità. Ma questa potrebbe essere solo la prima di una lunga serie di rappresaglie da parte del partito che ha nel rieletto senatore Gaetano Nastri il dominus indiscusso nel Novarese.

Chiarelli, per contro, è pronta ad alzare il tiro in quest’ultima parte della consigliatura per marcare le distanze in vista delle prossime elezioni amministrative in cui le sue ambizioni non sono più un mistero per nessuno. Vuole succedere a Canelli nonostante la Lega non abbia nessuna intenzione di lasciare il suo feudo. Questo almeno era lo stato dell’arte fino a domenica scorsa. Finché Fratelli d’Italia è diventato il primo partito in Italia, in Piemonte e pure a Novara, dove il partito di Matteo Salvini è stata addirittura doppiato. Con questi numeri difficile tenere a bada l’ingombrante alleato.   

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