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Listeriosi, gestire bene i cibi e il frigorifero per evitare rischi: dalla cottura alla conservazione

Il batterio Listeria monocytogene è in grado di crescere anche alla temperatura del frigorifero, soprattutto se non gestito accuratamente mentre resiste poco al calore.

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Listeriosi, gestire bene i cibi e il frigorifero per evitare rischi: dalla cottura alla conservazione (foto ANSA)

Imparare a ‘gestire bene’ gli alimenti e il frigorifero è il modo migliore per difendersi dal rischio di listeriosi, malattia causata dal batterio Listeria monocytogenes. A spiegarlo all’ANSA è Umberto Agrimi, direttore Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che precisa come “l’attenzione nei confronti del ceppo di Listeria monocytogenes ST155 sia stata rafforzata a luglio 2022, in seguito all’aumento dei casi, in alcune regioni italiane, legati a questo ceppo”.

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Nei soggetti sani, spiega “la malattia si manifesta in genere con una forma febbrile gastroenterica ma in alcuni casi può portare a forme invasive gravi con setticemia, meningite, encefalite. Il rischio è particolarmente elevato nei neonati, negli anziani e nei soggetti immuno‐compromessi. In particolare nelle donne in gravidanza la trasmissione transplacentare al feto può provocare gravi conseguenze”.

Quello attuale non è il primo allarme, precisa l’esperto. “Nel 2018, alcuni prodotti surgelati, in particolare mais, mix di verdure, spinaci e fagiolini sono stati coinvolti in diversi casi di listeriosi, in alcuni Stati UE”. In genere gli alimenti in cui può trovarsi sono quelli pronti che, prima di essere consumati, non necessitano cottura: gli insaccati, formaggi a pasta molle o poco stagionati, pesce affumicato, paté di carne. In generale, questo batterio è in grado di crescere anche alla temperatura del frigorifero, soprattutto se non gestito accuratamente mentre resiste poco al calore”.

Dalla cottura alla conservazione

La corretta cottura degli alimenti, l’osservanza delle indicazioni di consumo riportate in etichetta e l’igiene in cucina servono quindi a prevenire il contagio. “Oltre a disinfettare le superfici di lavoro – prosegue Agrimi – è opportuno lavare le mani spesso e comunque dopo avere manipolalo alimenti crudi. Non conservare per più giorni alimenti cotti in frigorifero, se lo si fa è meglio scaldarli a alte temperature prima di mangiarli. Meglio separare i prodotti crudi dai cibi cotti pronti al consumo, e conservare questi in contenitori chiusi”. Pertanto conclude, “mangiare wusterl o insaccati non è pericoloso, ma è necessario farlo in modo corretto”.