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Lucas Bravo al Red Sea International Film Festival 2022: «La bellezza è relativa»

Nonostante sia appena arrivato da Miami e stia lottando con il jet-lag, Lucas Bravo non perde un briciolo del suo fascino e della sua lucidità. Alla cena esclusiva organizzata da Vanity Fair e da Red Sea International Film Festival a Jeddah, in Arabia Saudita, per celebrare il talento e la creatività delle donne del cinema Bravo, forte dell'esperienza hollywoodiana nel film Ticket to Paradise al fianco di George Clooney e di Julia Roberts e pronto al debutto della terza attesissima stagione di Emily in Paris al via il 21 dicembre su Netflix, si intrattiene con noi qualche minuto regalandoci un sorriso smagliante, quasi ipnotico. «Abbiamo lasciato che gli uomini decidessero per anni e sappiamo cosa è successo», spiega Lucas Bravo riferendosi al ruolo sempre più centrale che le donne sono riuscite a ritagliarsi nell'industria negli ultimi tempi.

Mohammed Al Turki Sara Sampaio e Lucas Bravo

Mohammed Al Turki, Sara Sampaio e Lucas BravoDaniele Venturelli/Getty Images

«È necessario andare più a fondo, connetterci con nuove energie che ci aiutino ad avere una prospettiva più ampia, ed è proprio quello che le donne sono riuscite a regalarci. Adesso siamo più attenti a riconoscere la vulnerabilità del patriarcato e il pericolo rappresentato dalla mascolinità tossica: grazie alle donne e al cinema siamo persone migliori», spiega Lucas Bravo che, se non avesse fatto l'attore, avrebbe probabilmente seguito l'altra sua grande passione, quella per la Natura. «Forse avrei studiato Chimica, chi può dirlo. Fin da piccolo ho sempre sentito l'urgenza di raccontare una storia: una missione che, grazie al mio lavoro, è comunque diventata realtà». A 14 anni, infatti, Lucas, figlio del campione di calcio David Bravo e della cantante Eva Bravo, ha capito che il modo migliore per scoprire sé stesso era recitare.

Lucas Bravo al Red Sea International Film Festival 2022 «La bellezza è relativa»

Daniele Venturelli/Getty Images

«Sentivo il bisogno di volermi esprimere anche se, lì per lì, non era facile. Non sapevo chi ero, dov'ero e cosa sarei diventato, ma quando ho avuto a disposizione un copione e un ruolo da interpretare ho capito che avrei potuto usare quegli strumenti per assecondare una passione, e così è stato». Lucas Bravo, d'altronde, non ha dubbi su cosa rappresenti il cinema per lui: «È la mia vita. Raccontare una storia è la mia vita. Riuscire a regalare a qualcuno una storia che possa aiutarlo a dimenticare i suoi problemi e le sue preoccupazioni per un paio d'ore è qualcosa di magico», spiega Lucas. Quando gli chiedo se la bellezza nel suo lavoro aiuti, la risposta è carica di umiltà ma anche di un pizzico di furbizia: «Bisognerebbe chiederlo a uno bello. La bellezza è relativa, oltre che soggettiva». Infine, il sogno più grande che spera preso o tardi di realizzare: «Fin da quando ero bambino sono sempre stato affascinato dal Giappone: mi piacerebbe trasferirmi lì per un paio di mesi, studiare la loro cultura e la lingua. Mi piacerebbe molto». E siamo certi che prima o poi accadrà. 

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