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"Mai più neomamme sole in ospedale, torneranno i papà?", oltre 300 firme per ripristinare le ‘vecchie’ regole: "Cambierà la gestione del parto nel post-Covid?"

TRENTO. "Cambierà la gestione del parto? Compagni e mariti potranno stare al fianco delle loro compagne e mogli per sostenerle durante il periodo in ospedale? Finalmente non ci saranno più le fasce orarie per il loro ingresso in reparto?". E' questo quello che viene chiesto nella petizione "Non più neomamme sole in ospedale", in cui si chiede alla politica di fornire o elaborare nuove indicazioni riguardo alla gestione del parto, essendo ormai terminata l'emergenza Covid.

Tante sono state infatti le restrizioni che hanno dovuto subire anche le donne in attesa di partorire, tra cui l'assenza dei loro partner al loro fianco se non per lassi di tempo limitati e in determinate fasce orarie. Misure necessarie al tempo, ma che hanno inciso (a volte anche profondamente) sull'esperienza e la percezione del parto.

"Possiamo capire che nel 2020 ci trovavamo a vivere un'emergenza sanitaria inaspettata e ancora sconosciuta e che è stato necessario prendere decisioni difficili - viene scritto nella petizione - drastiche, per un bene superiore: la salute collettiva. Adesso, però, reputiamo non ci siano più le condizioni per protrarre queste situazioni, in quanto il padre non è un mero 'accompagnatore', ma parte attiva e fondamentale anche nel momento del parto".

Una richiesta che si rivolge a Maurizio Fugatti, all'assessora alla Salute Stefania Segnana, al direttore dell'Unità operativa ostetricia e ginecologia di Trento Fabrizio Taddei e ai dirigenti medici e che già ha raccolto più di 300 firme in soli pochi giorni e punta ad arrivare a 500.

Di seguito riportiamo il testo integrale della petizione (Qui il link):

Egregi Presidente della Provincia autonoma di Trento, Dott. Maurizio Fugatti, Assessore alla Salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Dott.ssa Stefania Segnana, Direttore dell'Unità operativa ostetricia e ginecologia di Trento, dott. Fabrizio Taddei e dirigenti medici.

A scrivervi è un gruppo di mamme, papà, future mamme e futuri papà.

Lo stato d’emergenza Covid-19 è terminato il 31 marzo 2022.

In questi giorni abbiamo appreso da vari articoli di giornale che dal 30/09 non sarà più obbligatorio indossare la mascherina nella maggior parte dei luoghi e negli ospedali.

Se e come cambierà la gestione del parto e dell’inizio puerperio in seguito a questa ulteriore novità che ci lascia ben sperare in un effettivo miglioramento? 

Finalmente i compagni/mariti potranno stare al fianco delle loro compagne/mogli per sostenerle durante tutto il periodo di un possibile ricovero (e non solo dal cosiddetto travaglio attivo)? 

Finalmente non ci saranno più le fasce orarie per il loro ingresso in reparto?

Ci domandiamo da tempo cosa cambi a livello di contagiosità la permanenza del papà in reparto per più tempo, soprattutto se comparato all’importanza che questo avrebbe per supportare la neomamma e per favorire la creazione della nuova famiglia che comprende e coinvolge al 100% anche il papà.

Possiamo capire che nel 2020 ci trovavamo a vivere un'emergenza sanitaria inaspettata e ancora sconosciuta e che è stato necessario prendere decisioni difficili, drastiche, per un bene superiore: la salute collettiva.

Adesso, però, reputiamo non ci siano più le condizioni per protrarre queste situazioni, in quanto il padre non è un mero "accompagnatore", ma parte attiva e fondamentale anche nel momento del parto, che ha diritto di accogliere la nuova creatura e sostenere la sua compagna per tutto il tempo che risulta necessario.