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Mancano soldi e l'inflazione travolge le Rsa. Upipa: ''Dalla Pat zero risposte, se non vogliono aumenti alle rette devono contribuire''

TRENTO. Alle Rsa mancano fondi ma da parte della Provincia non arrivano risposte. Sono diverse le strutture che si trovano con bilanci malmessi ed ora i rincari dell'energia e l'inflazione rischiano di dare il colpo finale. 

“Siamo davvero molto preoccupati, anzi direi allarmati” spiega a il Dolomiti Michela Chiogna, presidente di Upipa l'ente a cui in Trentino fanno capo il maggior numero di case di riposo.

Nelle scorse settimane Uneba, l'associazione leader nel settore sociosanitario, assistenziale e educativo con quasi mille enti associati in tutta Italia, ha realizzato uno studio sui costi dei servizi residenziali tra il 2021 e il 2022. Sono state analizzate 111 Rsa ed è emerso che i costi generali sono aumentati del 29,6%, i costi sanitari del 3% e i costi alberghieri del 6,1%.

Numeri che sono cresciuti ancora di più negli ultimi mesi a causa dei rincari energetici e soprattutto a causa dell'inflazione. In Trentino i rincari dell'energia hanno portato ad un negativo di circa 3 milioni di euro a cui si aggiunge l'inflazione per circa 4 milioni di euro. Soldi che le strutture non hanno. Il problema doveva essere al centro di un tavolo fatto nei giorni scorsi tra i rappresentati delle Rsa e l'assessora Segnana. Upipa e Spes  avevano proposto delle soluzioni che andavano dalla creazione di un fondo per affrontare degli interventi di riqualificazione energetica per raggiungere un futuro risparmio all'intervento diretto per coprire il buco causato dall'inflazione per poi arrivare ad una programmazione per il prossimo anno. 

I problemi sono stati messi sul tavolo ma dall'assessora Segnana e dalla Provincia non è arrivata purtroppo nessuna risposta. “No, nessuna risposta – ci spiega la presidente di Upipa – ma siamo stati riconvocati a data da destinarsi. Abbiamo davvero problemi seri per il 2022, in minima parte con i rincari ci sono venuti incontro ma l'inflazione è un dato che resta e pesa circa 4 milioni di euro. Non si riesce in questo modo a trovare un equilibro e tutto il sistema è allarmato per la situazione”. 

L'inflazione, spiega Chiogna, si attesta attorno al 10,8% e questo ha conseguenze, ovviamente, negli aumenti del Tfr e anche nei costi di prodotti e servizi.  “La proiezione per il prossimo anno è più bassa e si aggira sul 5,9 ma comunque noi non abbiamo quei soldi.  Non riusciamo ad avere risposte dalla Provincia. Dicono che non vogliono aumentare le rette ma devono contribuire allora, noi non abbiamo altri margini”. 

A Bolzano le Rsa possono contare su un fondo di riserva che è stato messo loro a disposizione e allo stesso tempo hanno, di poco, aumentato le rette. Un aumento che sembra essere sempre più vicino anche in Trentino. “Non ci sono altre strade perché al momento non si riesce a trovare alcun equilibrio. Non abbiamo nemmeno avuto risposte dalla Pat sul fondo richiesto per mettere in cantiere nel breve periodo interventi di efficientamento energetico. Ci servono fondi, siamo molto preoccupati”.