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Manovra, Calenda vede Meloni: "Dalla premier apertura su molte cose. FI la aiuti invece di sabotarla. Il Pd? Infantile""

Sembra soddisfatto Carlo Calenda. Dopo circa un'ora e mezzo di confronto sulla manovra con la premier Giorgia Meloni, esce da Palazzo Chigi commentando: "È stato un incontro molto positivo, siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte". Poi la stoccata: "Se noi facessimo per una volta nella vita una roba normale, se i partiti di governo, leggi Forza Italia, invece di sabotare Meloni, contribuissero a fare la manovra, e l'opposizione invece di andare in piazza presentasse provvedimenti migliorativi, forse sarebbe un Paese normale. Invece continuiamo a essere un Paese machiavellico di cui non ci capisce niente".

L'incontro e le proposte

Il leader di Azione è arrivato a Chigi assieme alla delegazione del Terzo polo in tarda mattinata, verso le 11.30. Poco dopo le 13, le prime dichiarazioni: "Ci sono cose su cui noi assolutamente non siamo d'accordo - spiega Calenda - Ma abbiamo discusso di un'estensione di impresa 4.0, un tetto al costo del gas al posto dei crediti di imposta, nel dettaglio abbiamo parlato di un aumento degli stipendi dei sanitari, abbiamo detto che va ripristinata Italia sicura, abbiamo fatto un'analisi della situazione del Pnrr, e chiesto di riproporre il Reddito di cittadinanza come Rei. Su molte di queste cose abbiamo trovato un'apertura". E ancora. "Abbiamo fatto un lavoro di un'ora e mezzo di merito sulle singole misure su cui sappiamo che c'è una convergenza - aggiunge il leader di Azione - Abbiamo discusso di come, secondo noi, fare meglio rispetto a quanto ha fatto il governo, per ogni singolo provvedimento. Tipo il tetto alle bollette, che noi proponiamo rispetto ai crediti di imposta".

Calenda dice di aver trovato Meloni "molto preparata sul merito delle questioni, conosceva la nostra presentazione che avevamo mandato. Ne ha discusso per un'ora e mezza, mi pare un buon segnale. La premier deve avere cautela nel senso che, assieme alle limitazioni al Reddito di cittadinanza ci vuole un rafforzamento delle borse di studio per i ragazzi che perdono il Reddito e vogliono studiare, un'imposta negativa per chi trova un lavoro - precisa - Intorno va costruito un sistema per cui il Reddito torna a essere Reddito di inclusione, i comuni vengono coinvolti, anche per evitare le truffe: a quel punto, così equilibrate, le misure spingono le persone a uscire dal Reddito di cittadinanza e si fa in modo progressivo, giusto e corretto. Secondo me su questi temi c'è stata apertura e ascolto".

"Il Terzo Polo stampella al governo, no"

La sintonia sembra esserci stata su alcune questioni. Ma sia chiaro, precisa sempre Calenda: "Non c'è stata nessuna richiesta a fare la 'stampella' al governo. E noi non l'avremmo accettata. Abbiamo semplicemente detto che non faremo ostruzionismo per cercare di andare oltre i tempi previsti e mandare il Paese in esercizio provvisorio, e non lo avremmo fatto in ogni caso, anche senza questo incontro. Sarebbe un colpo molto significativo. Faremo il nostro lavoro di opposizione ma in modo corretto".

Pd infantile

Quindi: nessuna disponibilità da parte del Terzo polo ad essere parte di questa coalizione di governo. "Dal Pd discorsi molto infantili. Abbiamo offerto ai dem di vederla insieme questa contromanovra e non c'è stata risposta. Hanno un modo di fare opposizione che non ci trova d'accordo. L'opposizione si fa in modo costruttivo, altrimenti la possono fare anche i bambini. Ad ogni provvedimento si scende in piazza dicendo che non si è d'accordo", ha concluso.