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Manovra, oggi in Parlamento

Dall’aumento del tetto per l’obbligo del pagamento con i Pos a 60 euro, alla definizione dei congedi parentali con un mese in più previsto per le mamme; dall’esenzione dall’ Imu per le case occupate, a una serie di opere infrastrutturali come il terzo lotto Tav, l’alta velocità Torino-Lione. La manovra arriva oggi in Paralmento e si ‘espande’, con la nuova bozza che sale a 155 articoli dai 136 della precedente versione.

Le misure

Spunta quindi nella bozza del testo della legge di bilancio l’esenzione dall’Imu per i proprietari di immobili occupati che abbiano presentato regolare denuncia. Ma dal Mef arriva la smentita. “In merito ad alcune notizie pubblicate oggi sulla manovra su vari capitoli (opzione donna, pensioni ecc)”, si legge in una nota di via XX Settembre, si chiarisce “di non aver diffuso alcun testo agli organi di stampa e che le cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti. Il Mef conferma, al momento, i contenuti già approvati nel Cdm di lunedì scorso e rinvia ogni valutazione al testo definitivo che sarà presentato entro lunedì in Parlamento”.

Il testo, dunque, ancora non è definitivo e non ancora arrivato al Quirinale per la firma del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Nell’ultima bozza, tuttavia, all’articolo 21 – riguarda “immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale. Il soggetto passivo comunica al comune interessato, secondo modalità telematiche da stabilire con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, sentita la Conferenza Stato-città ed Autonomie locali, il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione. Analoga comunicazione deve essere trasmessa nel momento in cui cessa il diritto all’esenzione”.

Sono poi state definite alcune norme, che nella prima bozza avevano solo il titolo ‘congedo parentale’, prevedendo, nell’ultima bozza, il mese in più di congedo per le madri lavoratrici. E’ “elevata per la madre lavoratrice, per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80 per cento della retribuzione” – si legge nell’articolo 66 della bozza – e “la disposizione di cui al primo periodo del presente comma si applica con riferimento alle lavoratrici che cessano il periodo di congedo di maternità di cui al Capo III del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, a decorrere dal 1° gennaio 2023”. Sulla questione previdenza, nella nuova bozza della legge di bilancio, nell’articolo 56 intitolato ‘Opzione donna’, compare l’ipotesi di età di uscita legata al numeri di figli. Ipotesi, quella in tema di pensionamento con ‘Opzione donna’, che, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe però in fase di valutazione nelle ultime ore. Nella precedente bozza era presente solo il titolo ‘Opzione donna’ dell’articolo. Nel complesso, aumenta il numero degli articoli del testo delle Legge di Bilancio. In una nuova bozza, a quanto si legge nel testo, sale a 155 articoli, dai 136 dalla precedente bozza della manovra. Articolato a questo punto il cronoprogramma che attende la manovra, salvo imprevisti nell’iter.

Entro il 2 dicembre gli emendamenti

L’illustrazione del provvedimento e la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari dovrebbe concludersi a Montecitorio entro il 2 dicembre. Dal 5 al 7 di dicembre la commissione Bilancio sarà impegnata sull’ammissione e la segnalazione delle proposte di modifica: l’intesa sarebbe quella di consentire un emendamento per deputato, quindi 400, suddivisi sul numero dei componenti dei gruppi. Dal 12 al 16 dicembre si entrerà poi nel vivo, con l’esame in commissione: al Parlamento, a quanto si apprende, dovrebbe essere garantito un ‘tesoretto’ per le modifiche. Dal 19 al 21 il testo è atteso in Aula, per il voto: entro il 23 dicembre, quindi prima di Natale, il voto degli ordini del giorno e la trasmissione in Senato dove l’esame ‘lampo’ deve concludersi entro il 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.

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