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Marmorada, il Lago Fedia è diventato una pozza: "Siamo al 10% della capienza"

Gli impianti sono gestiti da Enel

ROCCAPIETORE perché il livello dell'acqua dei ricordi viventi non è mai stato così basso. Il lago Fedaia ai piedi del ghiacciaio della Marmolada non era così vuoto. L'Enel, che lo gestisce, di solito lo svuota dall'autunno alla primavera e lo riempie quando la neve si scioglie in una grande montagna. Ma ora, come tutti sappiamo, quest'inverno c'era poca neve. Siamo a 2053 metri. Il bacino è profondo 57 metri. «In realtà - spiega Aurelio Solarf, che gestisce il rifugio di Castilioni - ci sono due laghi di Fedaia separati l'uno dall'altro da una diga artificiale. La più conosciuta e diffusa è quella occidentale, iniziata dopo la costruzione della diga nel 1956. L'altro è molto più piccolo e si è formato a seguito del ghiacciaio Moraine Dam. La lunghezza del lago artificiale è di circa 2 km. La diga è lunga 622 metri, alta 57 metri e larga 42». Il bacino può contenere 15 milioni di metri cubi d'acqua. La maggior parte è causata dai ghiacciai, o dalla neve che li ricopre, scioglimento superficiale che può essere ridotto di 20-30 cm, come in questa estate, e anche più recentemente, precipitazioni quasi giornaliere. , Ma ovviamente nessun effetto.

Attilio Bressan è stato per tutta la vita l'amministratore della centrale idroelettrica di Malga Ciapela in grado di produrre 20 MW di energia elettrica. L'acqua utilizzata è quella del Lago Fedaia. Un gasdotto lungo 4 km scava la Marmolada per poi tuffarsi nella Marga Chapela». L'acqua della Diga della Valle dell'Ombretta viene però pompata anche a Fedaia, che scende verso Marga Chapela. L'acqua scaricata dalla centrale idroelettrica sfocia infine nel Petrina, nel Cordevor e infine nel Piave. "E' chiaro che questa siccità sta mettendo in pericolo l'intero sistema. Nelle ultime settimane Fedaia si presenta come un cratere lunare e le sponde stanno mostrando tutta la loro nudità a una profondità di 20-30 metri. Il lago dovrebbe essere pieno in questa stagione, ma sottolinea la Luigi Casanova dell'ambientalista Mountain Wilderness. È un tratto di ghiaia, in parte una pozzanghera. "Dove arriva l'erba della scogliera? Afferma che sta dimostrando cosa fare. Visivamente, siamo in un decimo della capacità. "Beh, tutto questo l'acqua raccolta nella parte trentina della Marmorada è in Veneto. Si finisce. Come si dice, non dovrebbero essere sollevate questioni di confine. Le autorità veneziane devono invece riflettere su come usano e abusano della nostra acqua.

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