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Messina Denaro, la latitanza e le donne: perquisita la casa dell'ex amante

Messina Denaro, la latitanza e le donne: perquisita la casa dell'ex amante

Le indagini

I carabinieri del Ros nell'abitazione di Maria Mesi e di suo fratello. Entrambi erano stati inquisiti in passato. Spuntano anche le immagini dell'auto del padrino, ripresa per le vie del paese dove si nascondeva prima della cattura

Anche le donne che hanno frequentato il boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato due settimane fa a Palermo, nelle indagini che gli inquirenti portano avanti per ricostruire la vita del padrino nei 30 lunghissimi anni di latitanza. I carabinieri del Ros hanno perquisito a Bagheria (Palermo) l'abitazione di Maria Mesi, ex amante del boss. La donna era stata arrestata nel 2000 per favoreggiamento a Cosa nostra, anche il fratello Francesco venne inquisito per avere favorito la latitanza del capomafia. Francesco Mesi patteggiò la pena. La donna venne arrestata con altre due persone accusate di essere intestatarie del contratto di affitto di un appartamento in cui Messina Denaro si nascondeva ad Aspra, nel Palermitano. Maria Mesi fu condannata in primo e in secondo grado per favoreggiamento aggravato alla mafia. La Cassazione annullò l'aggravante sostenendo che il rapporto sentimentale con il boss escludesse l'agevolazione di Cosa nostra. Gli investigatori trovarono diverse lettere d'amore che il capomafia e la donna si erano scambiati.  

Non è la sola presenza femminile nella vita di Messina Denaro. Un'altra donna si è presentata spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Campobello di Mazara (Trapani), riferendo di non avere mai saputo la reale identità dell'uomo. Almeno fino a quando ha visto i telegiornali il giorno della cattura del boss a Palermo. Il procuratore capo Maurizio de Lucia e l'aggiunto Paolo Guido, con i Ros, stanno verificando la versione fornita.  

L'auto di Matteo Messina Denaro ripresa per le strade di Campobello

Intanto sono spuntate le immagini dell'auto di Matteo Messina Denaro. La vettura, comprata a Palermo usando l'alias Andrea Bonafede, è stata ripresa due volte in due giorni diversi: sabato 14 gennaio e poi domenica 15, cioè un giorno prima dell'arresto. La Giulietta compare in video delle telecamere del Comune installate all'esterno del Palazzo Municipale a Campobello di Mazara. Le immagini sono state mostrate durante il programma tv "Quarto grado" e ieri sera dal Tg2. L'Ansa ha potuto visionare i video registrati dalla Polizia municipale. In un primo video, sabato 14 alle ore 11 circa, l'auto di colore nero svolta dalla via Marconi verso viale Risorgimento, dove si trova il supermercato "Coop" nel quale il superlatitante avrebbe fatto la spesa. La macchina torna in direzione via Garibaldi 12 minuti dopo e viene ripresa dalla telecamera installata davanti l'ingresso del Comune. Le immagini poco nitide non consentono facilmente di identificare chi c'è alla guida. La Giulietta viene ripresa anche domenica 15 gennaio, alle 13,50 circa, mentre dalla via Mare raggiunge via Marconi. Il giorno dopo è quello dell'arresto del padrino.

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