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Milano, arriva il registro alias per le persone transgender

Un anno fa, Monica Romano, consigliera comunale Pd e prima donna transgender eletta a Milano, ha depositato a Palazzo Marino una mozione per l'istituzione del registro alias  le persone transgender e non binarie per il riconoscimento dell’identità alias e il genere di elezione. Milano è pronta ora farlo.

Nei prossimi mese si apre il registro rivolto alle persone transgender che devono mantenere il proprio nome anagrafico e il genere fino alla conclusione della procedura giudiziale e di rettifica anagrafica. La lunghezza di questi processi porta le persone, soprattutto giovani e anche minorenni, a passare anni senza mostrare i documenti che non corrispondono ancora al genere scelto.

Per i documenti collegati al comune, come accade già per le carriere alias in alcune scuole, chi si iscrive al registro può avere la nuova identità di genere. Sono le tessere delle biblioteche, gli abbonamenti Atm, anche il badge dei dipendenti comunali.

«L'orizzonte temporale a cui guardiamo per l'introduzione è la primavera/estate di quest'anno. Non possiamo più aspettare. Sono soprattutto i giovani a trovarsi in questa situazione e a soffrire di più per tutte le criticità e gli imbarazzi che la discrepanza con il nome anagrafico comporta» ha detto a Repubblica la consigliera comunale Monica Romano.

Si ipotizza che siano un migliaio le persone interessate seguite da strutture pubbliche e private. Sono 149 le persone in lista d'attesa da più di un anno all'Ospedale Niguarda, unica struttura pubblica con un Centro per la Disforia di Genere. Nei centri privati sono un centinaio le persone prese in carico ogni anno, ma le domande sono superiori.

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