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Milioni di dollari per recuperare il pallone cinese, e Pechino "licenzia" il capo del servizio meteo

Licenziato in tronco il capo del Servizio meteorologico cinese dopo le vicende dei palloni sonda persi sopra le Americhe. La mossa, tuttavia, sa di tentativo di Pechino di sostenere la tesi dell’incidente tecnico, ovvero di avvalorare la tesi secondo cui l’aerostato che sorvolava gli Stati Uniti e poi abbattuto era di natura civile e destinato a scopi meteorologici.

Lo ha annunciato l'agenzia statale cinese Xinhua. Zhuang Guotai, questo il nome del diretto interessato, è stato a capo dell'ente meteorologico cinese fino a venerdì, tuttavia, alla fine di gennaio, Zhuang era stato eletto capo del Comitato consultivo politico popolare della provincia occidentale del Gansu, e dunque avrebbe proseguito la sua carriera come politico.

Dopo l’abbattimento, avvenuto con l’impiego di un caccia F-22 Raptor per un’ora e di un missile Aim-9 Sidewinder – in tutto circa mezzo milione di dollari – ora al lavoro ci sono reparti subacquei della Marina statunitense, i quali devono localizzare ciò che resta del carico utile del pallone al largo della costa della Carolina del Sud, come ha riferito questa mattina il portavoce del Pentagono. Operazione che costerà altro denaro dei contribuenti americani. I rottami del pallone sono caduti nell'Oceano Atlantico come previsto dall’analisi delle correnti d’aria presenti al momento della sua distruzione, consentendo alle unità navali della Marina e della Guardia Costiera di portarsi in zona. L’intenzione americana non è tanto quella di dimostrare quale fosse il vero scopo del volo, bensì di non aver lasciato nulla al caso per la difesa del Paese.

Tra Pechino che esonera una persona comunque eletta ad altro incarico, e gli Usa che stanno spendendo milioni di dollari per ripescare qualcosa che con tutta probabilità sarà del tutto inutilmente, continua il balletto tra Washington e Pechino per potersi ripresentare agli incontri programmati e rimandati con argomenti concreti, cercando punti di forza. Come se Taiwan, l’Ucraina e la posizione nei confronti di Mosca non fossero ragioni sufficienti.