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Morgan: «Il suicidio di mio padre mi ha segnato. Asia Argento? Non ho mai smesso di amarla»

Dopo essere entrato e uscito dalla televisione a intervalli più o meno regolari, ora lodandola e ora demonizzandola, Morgan si prepara a tornare ad aprile sul piccolo schermo in un programma tutto suo dal titolo StraMorgan, in compagnia di Pino Strabioli. «Sarà vero servizio pubblico. Avremo musicisti giovani e grandi ospiti. Mostreremo che la musica leggera non evapora, ma è una cosa che fa volare», racconta Morgan al Corriere, eccitato per questa nuova avventura ma deciso anche a ripercorrere, grazie all'intervista che gli ha fatto Aldo Cazzullo, le tante luci e le tante ombre che hanno puntellato la sua vita, a partire dal rapporto con suo padre, che faceva il falegname - «Era un uomo intelligente, sensibile, a suo modo raffinato, colto. Mi trasmise la passione per la musica. Era un cavaliere, di quelli che aprono le porte alle signore» - e dal giorno in cui si tolse la vita.

Foto Ipa.

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Francesco Prandoni/Getty Images

«Era incapace di calcolo, di furbizia. Non sapeva gestire gli affari. Si indebitò. Ma non ebbe il coraggio di rivelarci la sua difficoltà, di dirci: ragazzi, io non ce la faccio». Morgan aveva 15 anni: «Quella mattina papà si avvicinò alla finestra e fece a me e a mia sorella Roberta ciao con la mano. Non era sua abitudine, e la cosa mi colpì. Lo trovarono nel parco di Monza. In tasca aveva il biglietto di un negozio di strumenti musicali: era andato a informarsi sul costo di una batteria Korg per me. È una storia che mi ha molto segnato. Ma dovevamo fare i conti con la vita che continuava. Servivano soldi per pagare il mutuo della casa». Dopo aver raccontato il suo rapporto con la musica - «Appena nato, quando sentivo musica, smettevo di piangere» - e aver passato in rassegna i suoi primi amori artistici - Elvis, Little Richard, Bob Marley, ma anche Depeche Mode, Brian Ferry, Simple Minds, Vasco, Venditti, Battisti e Gaber -, Morgan, nome d'arte di Marco Castoldi, ricorda anche la nascita della sua prima band nel 1985, l'amicizia che lo legava a Franco Battiato - «Mi scrisse anche un pezzo per Sanremo, che però non piacque a me. Così se l’è tenuto Franco» - e, naturalmente, l'amore che ha condiviso con Asia Argento. 

Foto Ipa.

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Pietro D'Aprano/Getty Images

«Me la fece incontrare Enrico Ghezzi al Bellaria Film Festival. Siamo stati insieme sette anni, abbiamo una figlia meravigliosa». Perché, però, è finita? «Perché lei mi ha lasciato. Io non ho mai smesso di amarla, perché quando un uomo ama è per sempre. Sono le donne a lasciarci. Ho dovuto accettare il terribile dolore della separazione, un inferno che assomiglia molto alla morte. Poi l’istinto di sopravvivenza prevale. Ma non dirò mai “ti odio”, dopo aver detto “ti amo”. Anche se Asia mi ha sfrattato da casa: un colpo sotto la cintura». Adesso Morgan, che oltre ad Anna Lou ha anche altre due figlie - Lara, che ha 10 anni, e Maria Eco, che ne ha 3 -, è sereno al fianco di Alessandra, la madre di Maria Eco: «È la mia Dori Ghezzi, la mia Claudia Mori: la mia forza. Ho bisogno di avere a fianco una persona calma, equilibrata, pratica: mi completa». Infine una curiosità del rapporto con la premier Giorgia Meloni con cui Morgan dice di sentirsi: «Con tutto quel che ha da fare, trova il tempo per rispondermi. Non si è montata la testa, è rimasta lei: la madre di sua figlia, l’amica dei suoi amici. Una stakanovista. “Certo che ci tieni” le ho scritto. E lei: tengo all’Italia più che a me stessa».

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