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Morte di Federico Costantino, nessuna condanna per il medico e l'infermiera imputati. Ritardi nei soccorsi? La sentenza: ''Il fatto non sussiste''

TRENTO. “Il fatto non sussiste”, questa la forma ampia che ha portato il proscioglimento nelle scorse ore di un'infermiera e di un medico della Centrale Unica d'Emergenza di Trento, difesi dagli avvocati Roberto Bertuol e dall'avvocato Marco Stefenelli, in merito alla dolorosa vicenda che ha visto la morte di Federico Costantino. (QUI L'ARTICOLO)

Una vicenda giudiziaria avviata nel 2021 quando è arrivata la denuncia da parte dei famigliari di Costantino, supportati dall'avvocato Luca Pontalti, inerente quello che era stato definito un “ritardo nei soccorsi”. Era stata successivamente presentata una richiesta di archiviazione da parte della Pm Antonella Nazzaro che aveva ritenuto non ci fossero gli estremi per procedere con l'imputazione dei due sanitari. Il giudice, però,  aveva deciso di respingere questa richiesta chiedendo ulteriori indagini. 

LA VICENDA
Federico Costantino è morto il 16 gennaio 2021 all'ospedale Santa Chiara di Trento dopo il tremendo incidente avuto il 9 gennaio nel quale era finito violentemente contro un albero mentre scendeva con gli sci dalla Val Contrin per tornare a casa. Era stato soccorso e portato in elicottero in condizioni disperate all'ospedale Santa Chiara le sue condizioni erano fin da subito gravissime. Dopo circa una settimana il suo cuore, purtroppo, si è fermato. 

Un dramma immenso per i famigliari che fin da subito avevano denunciato che qualcosa non fosse andato per il verso giusto nei soccorsi. Da qui la decisione di presentare un esposto in Procura

Sulla vicenda si sono intrecciate procedure di allertamento di un elicottero al posto di un altro, decisioni  che sarebbero state prese dagli organi che in quel periodo si trovavano alla Centrale 118 e soprattutto tempistiche, minuti fondamentali che possono significare vita o morte in casi gravi come quello che è successo a Federico Costantino. Minuti che purtroppo lui non ha avuto.

La pm, successivamente, aveva chiesto l'archiviazione del procedimento. Vi era stata l'opposizione dei parenti di Costantino e il giudice per le indagini preliminari aveva poi respinto la richiesta  chiedendo di indagare ulteriormente ed erano poi stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo il medico e l'infermiera.   

LA SENTENZA
La formula usata dal giudice è ampia: “il fatto non sussiste”.   “Abbiamo portato le prove che non vi sia stato nessun collegamento causale anche tra un ipotetico e contestato ritardo  e l'avvenimento successivo della morte arrivata dopo circa una settimana in ospedale dove la persona era stata portata” ha spiegato l'avvocato Roberto Bertuol

In merito all'allertamento di un elicottero al posto di un altro che avrebbe portato ad un ritardo nei soccorsi, Bertuol ha spiegato che il fatto è sempre stato contestato “abbiamo tutte le prove – ha affermato - che l'elicottero arrivato di Trentino Emergenza era più competitivo di altri in quel momento”. Smentite e contestazioni che sono arrivate con “il deposito di una consulenza tecnico medico – legale e con la testimonianza di un rianimatore e di due professionisti”. Quest'oggi è stato letto il dispositivo, entro trenta giorni saranno depositate le motivazioni che hanno portato il giudice a dichiarare che “il fatto non sussiste”. 

LA FAMIGLIA
La famiglia di Federico Costantino è stata informata nelle scorse ore della sentenza. “ Non è stato provato – spiega l'avvocato Luca Pontalti – il nesso causale tra il ritardo dei soccorsi e la morte. Dobbiamo però attendere le motivazioni che saranno depositate entro 30 giorni”. 

Sempre l'avvocato Pontalti spiega che la famiglia “pur nel dolore per aver perso il proprio caro è però soddisfatta nell'aver ottenuto, grazie al proprio intervento e al proprio impegno nel portare avanti la vicenda,  la presenza fissa di un elicottero nel periodo invernale a San Giovani di Fassa”.