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Morto per meningite fulminante, il dramma del piccolo Christian. L'analisi del direttore del servizio Prevenzione: ''Una sconfitta per la medicina, il batterio ha vinto''

Morto per meningite fulminante, il dramma del piccolo Christian. L'analisi del direttore del servizio Prevenzione: ''Una sconfitta per la medicina, il batterio ha vinto''

BELLUNO. Una meningite da pneumococco fulminante, una forma rara, un batterio davvero impegnativo per la sua grande variabilità. Una forma che il piccolo Christian di soli 15 mesi ha sviluppato e che nella notte tra mercoledì e giovedì ha avuto una rapidissima e tragica evoluzione che lo ha portato alla morte. (Qui l'articolo)

“E' una sconfitta per la medicina perché non siamo riusciti a risolvere questo caso. Il batterio ha vinto e il bambino ha perso” ha affermato il direttore del Servizio Prevenzione della Ulss1 Dolomiti, il dottor Sandro Cinquetti, nell'incontro con la stampa per fare il punto sulla situazione. 

Il piccolo era stato ricoverato all'ospedale di Belluno con una forma respiratoria in apparenza virale. Nell'ultimo periodo, spiegano i medici, aveva avuto altre forme simili. Il peggiormento è arrivato, come già detto, tra mercoledì e giovedì. 
E' bene chiarire che da parte dei genitori non vi è stata nessuna negligenza. Il bambino era in regola con l'obbligo vaccinale e aveva anche effettuato le prime due dosi della vaccinazione anti - pneumococco (non obbligatorio ma consigliato)e la terza l'avrebbe fatta proprio il 15esimo mese

Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è l’agente più comune di malattia batterica invasiva. Oltre alla meningite, può causare quadri clinici di sepsi, polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie. Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria e lo stato di portatore è comune (5-70% della popolazione adulta). Esistono più di 90 tipi diversi di pneumococco. Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica, e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso poiché non si verificano focolai epidemici.

“Le linee guida internazionali, raccomandano per il meningococco e Haemophilus una profilassi di contatti stretti – spiega il dottor Cinquetti – ma per il pneumococco che non determina quasi mai focolai e forme epidemiche, non è prevista alcuna profilassi. C'è la piena ottemperanza delle linee guida”. 

Dal punto di vista medico e scientifico occorrerà attende dai sette ai dieci giorni per la tipizzazione del caso e riuscire ad identificare in maniera completa il tipo di  pneumococco che ha colpito il piccolo Christian.

L'appello alla popolazione è quello alla calma. “Non c'è nulla da essere in ansia – spiegano i medici -  quello che si può fare viene già largamente fatto. Stiamo parlando di forme estremamente rare di malattia”. Da parte dell'Azienda sanitaria è stata espressa la vicinanza alla famiglia del piccolo Christian.