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Mps, chiesta conferma condanne per Profumo e Viola

Assemblea della Banca d'Italia

Le parti civili chiedono la carcerazione preventiva

La Procura generale di Milano ha chiesto la conferma della condanne per gli ex vertici Mps Alessandro Profumo (attuale amministratore delegato di Leonardo) e Fabrizio Viola, rispettivamente presidente e ad fra 2012 e 2015 della banca, nel processo d’Appello a Milano, per l’errata contabilizzazione dei derivati Alexandria e Santorini, sottoscritti da Mps con Deutsche Bank e Nomura quando l’istituto era guidato da Giuseppe Mussari – secondo la Procura di Milano – per coprire le perdite miliardarie dell’operazione Antonveneta. In primo grado, il 15 ottobre 2020, erano stati condannati a 6 anni di reclusione con le accuse di aggiotaggio e false comunicazioni sociali.Il pg Massimo Gaballo ha chiesto invece l’annullamento della condanna a 3 anni e 6 mesi per Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale di Mps, per incompetenza territoriale con il trasferimento degli atti a Siena. Chiesta anche la conferma della multa a Mps da 800mila euro, imputata per la legge sulla responsabilità amministrative degli enti.

Come in primo grado la Procura generale ha chiesto di non doversi procedere per la false comunicazioni sociali relative all’anno 2012 per intervenuta prescrizione e l’assoluzione perché il fatto non sussiste sui bilanci 2013-14 mentre le richieste di pena riguardano la relazione semestrale consolidata del 30 giugno 2015 della banca senese rispetto all’operazione Alexandria e i capi d’imputazione per manipolazione del mercato sul valore della azioni di Mps con Alexandria e Santorini. Nella requisitoria d’Appello depositata alla Corte anche in forma scritta il Pg parla di una “sentenza impugnata” che è “esemplare per lucidità e completezza argomentativa, avendo smontato con certosina precisione tutte le argomentazioni difensive”. Una sentenza “autoreggente”.Si apre un mese giudiziario importante per gli ex vertici di Rocca Salimbeni.

Il 12 maggio si tiene davanti al gup di Milano Fiammetta Modica l’udienza preliminare nel terzo filone delle inchieste sul Monte dei Paschi di Siena che coinvolge nuovamente Profumo e Viola assieme all’ex presidente Massimo Tononi e il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari, Arturo Betunio. Si tratta del procedimento relativo alla contabilizzazione dei crediti deteriorati di Mps nel periodo compreso tra la relazione di bilancio 2014 e la semestrale del 2016, con le ipotesi di false comunicazioni sociali, falso in prospetto e manipolazione del mercato per non aver inserito correttamente nei documenti contabili i dati su risultati d’esercizio, rettifiche e coeficcienti patrimoniali di vigilanza.

Dell’indagine, chiusa a settembre 2022 con richiesta di rinvio a giudizio a dicembre, sono titolari i pm Roberto Fontana (ora al Csm), Giovanna Cavalleri e Cristiana Roveda. Profumo, Viola e Tononi sono difesi dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli mentre Arturo Betunio dagli avvocati Guido Carlo Alleva e Francesca Ghetti. Nell’articolata vicenda si è già assistito a una richiesta di archiviazione da parte della Procura di Milano, respinta dal Gip Guido Salvini che ha affidato ai periti Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferrandini una nuova analisi delle rettifiche sui crediti deteriorati e degli aumenti di capitale dell’istituto di Rocca Salimbeni avvenuti in quegli anni. 

Parti civili chiedono carcerazione preventiva

Nel processo d’Appello agli ex vertici di Mps Alessandro Profumo e Fabrizio Viola 29 parti civili rappresentate dall’avvocato Paolo Emilio Falaschi di Siena hanno chiesto l’applicazione di misure cautelari e la “carcerazione preventiva” per l’ex presidente della banca e attuale amministratore delegato di Leonardo. Lo conferma a LaPresse il legale che il 9 marzo ha depositato una lunga memoria di centinaia di pagine. La “Procura generale ha letto gli atti con grande attenzione”, afferma in relazione alle richieste di confermare la condanna di primo grado a sei anni per Profumo e Viola che il sostituto procuratore generale Massimo Gaballo ha letto oggi nell’aula della seconda penale d’Appello del tribunale di Milano.”La falsa contabilizzazione delle operazioni Deutsche Bank e Nomura permise di abbellire i bilanci, gonfiare il patrimonio regolamentare e nascondere i rischi giganteschi che la Banca deteneva”, scrive l’avvocato Falaschi nelle sue note. Nelle conclusioni ha chiesto di respingere gli appelli dei due ex manager di Rocca Salimbeni e da Paolo Salvadori (ex presidente del collegio sindacale di Mps per il quale il Pg ha chiesto l’annullamento della condanna per incompetenza territoriale) e di annullare – ai solo fini civili – la sentenza di primo grado rispetto ai bilanci 2012-13-14 della banca per i quali gli imputati sono stati prosciolti per intervenuta prescrizione (2012) e assolti perché il fatto non sussiste (2013-14). In alternativa il legale delle 29 parti civili ha chiesto un risarcimento dei danni. Richieste alle quali si è associata la Procura generale di Milano accogliendo “gli appelli delle parti civili”. 

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