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Nel carcere di San Vittore una donna incinta di due gemelli, la denuncia di Antigone: "Non c'è neanche un ginecologo per 90 detenute"

Una donna incinta di due gemelli in attesa di giudizio è in cella nel carcere di San Vittore, ma nella casa circondariale milanese non è presente un ginecologo, nonostante siano 90 le donne detenute. La detenuta dovrebbe, in base all'ordinanza del giudice, essere all'Icam, l'istituto a custodia attenuata per detenute madri di via Macedonio Melloni, ma la struttura non prevede una copertura sanitaria h24, e per questo è stata portata a San Vittore.

A segnalarlo è Antigone, l'associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale, che sottolinea come questo caso si sommi ai molti casi registrati nel 2022, compresa la vicenda della detenuta che aveva perso il bambino in corso di detenzione, denunciato nei mesi scorsi.Un numer elevato "anche perché con circolare n° 10998 del 30 maggio scorso la Procura di Milano ha deciso di modificare il proprio precedente indirizzo del 2016 volto ad evitare l'ingresso in carcere alle donne incinte o con prole di età inferiore ad un anno, soggetti che in caso di esecuzione penale normativamente non possono permanervi ex art. 146 c.p. (differimento obbligatorio della pena). Oggi le forze dell'ordine sono obbligate, in presenza di un ordine di esecuzione, ad accompagnare queste persone in carcere in attesa che il magistrato di sorveglianza prenda atto delle condizioni che ne impediscono la permanenza", spiegano da Antigone.

"Milano rappresenta un'anomalia in Italia, e continua a prevedere l'invio in carcere per donne in gravidanza, mettendo a rischio la loro salute e quella del bambino, proprio perché le strutture non sono adeguate per questo tipo di presa in carico", dice la presidente lombarda Valeria Verdolini. "Auspichiamo quanto prima - prosegue la Verdolini - la revoca della circolare e il ripristino della sospensiva in vigore dal 2016, e tutte le forme di cautela e protezione in qualunque fase della detenzione".