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Nominato a luglio Malossini lascia la presidenza di Levico Terme spa? ''E' tutto in itinere, eventualmente per motivi personali che nulla hanno a che vedere con la società''

LEVICO TERME. Potrebbe già terminare l'era Mario Malossini alla guida di Levico Terme Spa. "E' tutto in itinere", spiega il numero uno della realtà levicense a Il Dolomiti. "E' una valutazione ancora in corso, da definire e per motivi personali che nulla hanno a che vedere con la società. Attualmente resto presidente e nelle prossime ore abbiamo un Consiglio d'amministrazione importante e restiamo concentrati sull'impegno per rafforzare lo stabilimento e la sua offerta".

Le terme sono reduci da un periodo complessissimo. Prima il lockdown e le limitazioni causate dall'epidemia Covidpoi la crisi energetica e l'impennata dei costi. La società, conti alla mano, si è trovata a dover rinunciare alla convenzione con la Provincia per realizzare con il project financing un nuovo Centro medical wellness, un accordo che avrebbe consentito di avere la gestione dello stabilimento per 25 anni.

Nominato a fine luglio, Malossini intanto prosegue il percorso da numero uno della società e traccia un bilancio della stagione. "Ci sono stati segnali davvero positivi questa estate - dice Malossini - una ripresa su livelli importanti e interessanti. Peccato per i costi dell'energia, una dinamica che richiede un'attenzione ancora maggiore nella gestione dei costi".

L'attuale presidente è subentrato a Bommassar, la quale è stata in carica ai vertici di Levico Terme per 15 anni. Un 2022 di cambiamenti perché anche Claudio Alì ha lasciato il ruolo di direttore per assumere quello di direzione in Asis Trento. Entrambi sono comunque rimasti all'interno della governance. 

"Nonostante il periodo complicato - prosegue - la società è solida e in salute. Il direttore Alì e la presidente Bommassar hanno avviato un percorso importante e ben progettato. La squadra di vertice è coesa e intenzionata a valorizzare e salvaguardare questo patrimonio della comunità e del Trentino".

Intanto è stato ritoccato il "gettone" dei vertici. "Un adeguamento minimo che non riguarda solo la presidenza ma tutti i consiglieri. Non si tratta di un ruolo esclusivamente di rappresentanza, c'è una grande responsabilità: un lavoro operativo che richiede un impegno quotidiano, soprattutto in questa epoca particolarmente complessa. Ci sono tante sfide davanti e molto verrà discusso nel prossimo Cda", conclude Malossini.