La Procura di Bari contesta al comandante Argilio Giacomazzi i reati di naufragio e omicidio plurimo colposo in concorso con l’aggravante della colpa cosciente e chiede nove anni di reclusione. “Si può integrare il reato di naufragio quando la nave non sia più in grado di galleggiare correttamente, a causa del danneggiamento dello scafo – hanno evidenziato i legali -. Nel caso della Norman Atlantic si è verificata la perdita della governabilità, ma non c’è stata compromissione dello scafo. La possibilità di galleggiare non è stata pregiudicata, tanto che il traghetto è stato rimorchiato fino all’Italia ed è rimasto in porto galleggiando per anni”.
I difensori di Giacomazzi per questo motivo hanno chiesto ai giudici di riqualificare il reato relativo al primo capo di imputazione che, se così fosse, risulterebbe prescritto. Per quanto concerne invece il secondo reato contestato, l’omicidio colposo, la difesa ha fatto presente che i decessi avvenuti, secondo l’ipotesi accusatoria, a causa dell’incendio che avrebbe provocato il naufragio non possono essere ascritti alla responsabilità del comandante.
Quelle provocate dalla caduta in mare sarebbero, invece, “conseguenza del comportamento dei malcapitati a bordo”.