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Oltre 150 eventi in 10 giorni: ecco il programma di Bolzano Art Weeks, tra arte, cultura e memoria

BOLZANO. Dieci giorni di arte e cultura in Alto Adige con Bolzano Art Weeks: 150 gli eventi che si susseguiranno nel capoluogo proposti da istituzioni, associazioni e realtà indipendenti, specchio delle progettualità espresse dal territorio altoatesino in ambito artistico e culturale. Memento/Moment(o)/Monument(o) il tema guida di questa edizione della kermesse (che proseguirà fino al 2 ottobre), un ideale collegamento con Bolzano Città della Memoria 2022: un'occasione per riflettere, dicono gli organizzatori, attraverso il linguaggio universale della cultura, sui segni lasciati dal passato, aggiungendo alla storia e alla memoria l'urgenza dell'attualità.

Tante le inaugurazioni tra il 23 ed il 24 settembre: nella serata del 23 si sono svolte le inaugurazioni di Antonella Cattani Contemporary Art con la personale di Mats Bergquist “The sensible practice”, di Spazio CUT con “More Wings Than Needed” di Sanjeshka, il doppio vernissage di Inner Garden delle artist in residence Irene Fernández Arcas e Karla Hiraldo Voleau e dell’opera monumentale “Terminus” di Stefano Cagol per Smach. @ Baw nel giardino dell’Hotel Mondschein. Highlight della serata l’evento speciale “No Sympathy for the Landlord” con l’artista internazionale Jake Kent di Eau&Gaz Residency presso alma9. “Glocal Worm-ing” è invece il progetto che prende vita negli spazi del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige in collaborazione con Unibz: qui la graphic designer Merve Bektas si interroga sulle possibilità di una relazione positiva fra umani e suolo.

Suggestivi anche gli appuntamenti con i collettivi e gli spazi emergenti dzublate al Londra Café, le opere in modalità Nft al Drin di Nft/Spaghetti e la personale di Orlando Rojas curata da Lasecondaluna alla OKGO Art Gallery. Fra i progetti che animano dal 23 settembre la città ci sono anche “Modelli e ombre” di Veronika Thurin & Gabi Veit a TonHaus e il suggestivo “Rorhof”, che ha aperto le porte dello studio in via Cadorna 5 per un open weekend. Nella giornata del 24 settembre hanno inaugurato invece Foto Forum con il progetto speciale “Snow Pillars” di Vincent Forstenlechner e Stefano Bernardi, fra i vincitori della Call for artists di Baw, con l’installazione “Cul de sac” a Waaghaus, mentre l’atelier del fotografo Ivo Corrà ha aperto “Still Alive”, personale curata da Michele Fucich.

Già dalla mattina il Südtiroler Künstlerbund in collaborazione con BZ Heartbeat ha animato le vie e i negozi del centro storico con Streetvoices fra aperitivi e tour attraverso stazioni musicali e letterarie, mentre in occasione della mostra in corso di Carlo Speranza, “Self-titled”, la Galleria Alessandro Casciaro ha accolto con colazione alla bavarese e Musikkappelle a mezzogiorno. Un'occasione anche per visitare il vicinissimo Centro Trevi che aprirà un ponte con Roma, dove al Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo, dal 30 settembre, verranno esposte le opere dei vincitori del Premio Piero Siena: Nicolò Degiorgis, Silvia Hell e Claudia Corrent. Il Trevilab accoglie anche la mostra "Handy Hands & La città racconta storie" promossa da Voltaire - European Education Centre in collaborazione con l’Ufficio Bilinguismo e Lingue Straniere della Ripartizione Cultura italiana - Provincia Autonoma di Bolzano.
 

Sono moltissime le iniziative che all’interno del programma di Baw vedono protagonisti gli/le attuali ed ex-studenti e studentesse della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano: dalle mostre fotografiche di “Shoot & Think: Negotiating Images”, alla presentazione del nuovo Art Magazine universitario, ai progetti e installazioni nei negozi di Palais Campofranco e nel verde della Floricultura Schullian. La serata di lunedì 26 settembre sarà dedicata all’opening dell’Academic Year, festa aperta a tutta la città. Martedì 27 settembre il focus sarà sulla lecture inaugurale dell’artista ghanese Ibrahim Mahama, fra gli ospiti più attesi di Baw. Da poco nominato direttore della 35a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana, Mahama ha esposto in mostre internazionali fra cui la 22a Biennale di Sydney (2020), la 58a Biennale di Venezia (2019), Documenta 14 (2017). La sua pratica culturale include la fondazione, il finanziamento, la costruzione e il nutrimento di "musei del futuro: vivi, metabolici, agili e sperimentali". Tra le istituzioni da lui fondate ci sono il Savannah Center for Contemporary Art e il Red Clay, vasto complesso dove l’artista ha convertito vecchi aeroplani in aule scolastiche.

Dal 23 al 25 settembre il suggestivo “Rorhof” di Nicolò Degiorgis, spazio per la concezione e la creazione di pubblicazioni, mostre e laboratori con attività internazionale situato in un antico maso contadino appena fuori dal centro di Bolzano, aprirà le porte per un open weekend con un approfondimento sulla condizione carceraria bolzanina. Un vero e proprio focus sarà dedicato alla zona produttiva di Bolzano sud. Il 24 settembre il pubblico è stato invece invitato a visitare la vasta collezione di Arte Povera e Concettuale di Heinrich Gasser esposta permanentemente presso lo stabilimento aziendale di Eos Solutions e a riscoprire i monumenti di Esther Stocker, Think Change, e “Vester Dlacia Eis Sein-Essere ghiaccio” di Aron Demetz, collocati sugli snodi viari principali alle porte sud della città. La giornata si concluderà al NOI Techpark, parco tecnologico della città, con Cantata, concerto di chiusura del festival di cultura contemporanea Transart.

Tornando in città, il centro di creatività Waaghaus-Casa della Pesa ospita non solo l’installazione Cul de sac di Stefano Bernardi, fra i vincitori della Call for artists di Baw, ma anche la collettiva Art Work a cura di Stefano Riba e Roberto Farneti. I lavori di artisti affermati o mid-career come Italo Zuffi, Roberto Fassone, Danilo Correale, Serena Vestrucci e Fabrizio Vatieri, posti in dialogo con artisti emergenti, riflettono sulla scarsa mobilità sociale, l'ipercompetizione, gli aspetti della reputazione, l'iperproduttività, lo slash-working nel mondo dell'arte contemporanea. Oltre al murales di Andreatta a Campofranco, con Relics for a Possible Future Jonas Marcel Kolecki lascerà tracce semi-permanenti sugli spazi dell’ex benzinaio di piazza Verdi, luogo iconico toccato anche dai tour della Fondazione Architettura Alto Adige.

L’arte entrerà fin nei bagni pubblici della città (quelli di Piazza Walther) con “SitDownToLeaveAnIdea®” di Andrea Meregalli, ironica riflessione sull'attimo, il momento esatto del sorgere dell'idea e sul successivo e necessario atto del liberarsene. Il centralissimo Passaggio Walther si trasformerà invece temporaneamente in Passaggio- Margherita con tre progetti fortemente legati alla dimensione femminile: la serie di autoritratti “Weapons of a Housewife” di Laura Volgger, dedicata al lavoro di cura tipicamente svolto dalle donne, la campagna di affissioni “#qualcosanonva” di Lungomare, che illumina il tema del femminicidio da una prospettiva artistica e attivista, e “UnaDosedi coraggio al giorno” di Paula Regina Prugger, rappresentazione dei pensieri, valori, visioni, creatività, rischi di donne coraggiose che hanno sfidato le convenzioni.

Europa 20” di Ignacio Merino, insalata-mista studio & Tobias Tavella è invece un altro dei progetti vincitori della call Baw: Europa il nome della galleria che ospita gli oggetti, i disegni e le installazioni in mostra, mentre 20 è il numero civico di un negozio attualmente chiuso, ma anche l’anno che segna l’inizio della crisi sociale, politica ed economica che stiamo vivendo. In Galleria Sernesi sarà invece possibile imbattersi nell’atelier di Antonio Villa, altro spazio creativo ricavato da uno dei diversi esercizi commerciali attualmente sfitti.