Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Omicidio Ciatti: il ceceno Bissultanov è stato condannato a 15 anni di carcere. La rabbia del padre di Nicolò: "vergogna". Processo dell'8 luglio in Italia

Scandalo della sentenza della corte di Girona

Rassoul Bissoultanov all'EPA di Girona / Processo DAVID BORAT

Girona (Spagna)-In Spagna, il ceceno Rassoul Bissultanov è stato condannato a 15 anni di carcere per l'uccisione di Niccolò Ciatti. Dopo essere stato picchiato in una discoteca il 12 agosto 2017, a Ryolet de Mar. Lo ha riferito su Facebook il padre di Nicolò, Luigi Siatti, esprimendo tutta la sua rabbia per la sentenza.

"Il presidente del tribunale di Girona lo ha condannato a un minimo di 15 anni. Penso" che "dovrebbe" studiare la parola giustizia. " Penso davvero che dovrebbe cambiare lavoro se giustifica una frase del genere con "non importa quanto possa sembrare difficile ai suoi parenti". "Il padre di Nikolo ha scritto.

E ancora: "Siamo di fronte a persone che dovrebbero essere dalla nostra parte, "" Invece, è dalla parte dell'assassino. Sei una vergogna nel mondo civile. Hai il coraggio di guardare negli occhi i tuoi figli quando torni a casa?"

Il processo a Girona, iniziato il 30 maggio, terminò in meno di una settimana. Il 3 giugno, i tribunali hanno dichiarato Rassoul Bissultanov colpevole di aver ucciso volontariamente un ragazzo fiorentino. Secondo una giuria popolare, il micidiale calcio di Niccolò sarebbe stato consegnato con l'intenzione di ucciderlo. Stava quindi al giudice stabilire l'esatta portata della sentenza. Potrebbe essere accurato da una pena minima di 15 anni a successivi 25 anni di carcere. Il pubblico ministero voleva 24 anni. Nello stesso processo spagnolo, l'amico di Bisultanov, Mofsal Magomadov, è stato assolto. Per il pm non sarebbe stato un complice ceceno condannato, ma un semplice testimone di quanto accaduto. Un processo per la morte di

Niccolò Ciatti è in corso anche a Roma, in Italia, e riprenderà l'8 luglio. Il 22 giugno la Corte d'assise della capitale ha ritenuto infatti “infondata” la richiesta della difesa di Bissultanov e, dopo la prima sentenza, ha avviato un processo italiano sul principio del “non bis in idem”. finire. Consegnato in Spagna.

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post