La legge contro l’omotransfobia? Ha come «unico scopo quello di incentivare e favorire l’omosessualità». Le relazioni omosessuali? Sono «gravi depravazioni». L’omosessualità? «Atteggiamenti» che per lui sono «da condannare», però precisando che «condannare non vuol dire punire». Sono alcuni dei passaggi di una interrogazione presentata da Gregorio Martinelli, consigliere comunale a Bagno a Ripoli, Comune alle porte di Firenze. Nell’introduzione del documento, che sta creando sconcerto, l’esponente del partito di Matteo Salvini attacca i diritti degli omosessuali per poi chiedere al Consiglio comunale l’istituzione di una giornata dedicata a coloro che, secondo lui, sarebbero i «veri discriminati», per di più «costantemente minacciati», i cattolici eterosessuali. A ruota, il leghista denuncia poi di essere stato «più volte discriminato soprattutto in contesti artistici da persone omosessuali con commenti del tipo “i gay hanno più gusto”, ed altre forme di discriminazione contro la mia eterosessualità». E infine: «Ancora più grave sono stato vittima di molestie sessuali da parte di omosessuali con avance che spesso si sono tradotte in palpate...».
L’intemerata del consigliere del Carroccio ha provocato una dura reazione del Partito democratico. «Da cattolico, dico che i veri valori del cattolicesimo non hanno niente a che vedere con questo vergognoso attacco all’omossessualità — commenta Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli —. Tra post sessisti contro le donne e visite a Predappio per omaggiare Mussolini, pensavamo qui in Toscana di aver visto tutto dai consiglieri della Lega. Ma evidentemente al peggio non c’è mai fine. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Che si torni a parlare di supremazia della razza ariana? Salvini ce lo spieghi, perché manca solo questo nelle parole del suo consigliere. Noi saremo sempre dalla parte dei diritti, dell’uguaglianza, della democrazia, di tutti i cittadini onesti e giusti qualunque sia il loro orientamento sessuale».