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OnlyFans, un'azienda porno da miliardi di fatturato, esentasse

Da una parte la curiosità di mostrarsi alimentata dai social network, dall'altra la possibilità di andare oltre i rigidi limiti imposti dalle stesse piattaforme sulla diffusione di nudità. Con il plus di arrotondare per dimenticare le amarezze di impieghi sottopagati, che nei casi più fortunati si trasforma in ebbrezza guardando il conto in banca che si gonfia con estrema velocità. È su questo scenario che nel corso degli ultimi mesi si è concretizza l'ascesa di OnlyFans, il sito web in cui chiunque può mostrarsi come mamma l'ha fatto, scegliendo se e quanto farsi pagare da utenti interessati a scoprire l'erotismo di giovani ragazze a caccia di fama e soldi.

Con l'unico requisito della maggiore età per aprire un profilo, l'interesse attorno a OnlyFans si è accesso negli ultimi tre anni, anche se la fondazione risale al 2016, quando l'idea prese piede all'interno della famiglia Stokely (con il padre Guy ex banchiere a dirigere le operazioni e il figlio Tim a gestire il lato tecnico). Gli inglesi però hanno passato la mano presto, convinti dalla proposta di Leonid Radvinsky, 40enne ucraino con passaporto americano, abile programmatore e uomo d'affari col fiuto per i quattrini. Dopo aver lanciato MYFreeCams, servizio con webcam live di modelle che spaziano dallo striptease alla masturbazione, ‘Leo’ ha apportato le dovute accortezze allo schema originale rilanciando le azioni OnlyFans e centrando il bersaglio grosso.

Il mezzo miliardo di dollari di entrate registrato nel 2020 è salito a 2,5 miliardi nell'anno che sta per chiudersi, con gli oltre 2 milioni di ragazze in mostra che richiamano l'attenzione di 188 milioni di curiosi, disposti a pagare una sottoscrizione mensile che va da 5 a 50 dollari al mese e cifre molto più sostanziose per contenuti privati, con l'aggiunta di ulteriori zeri in caso di servizi esclusivi e richieste particolari. Trattenendo il 20% sul guadagno mensile di ogni iscritto, OnlyFans si è assicurata nell'ultimo biennio ricavi in costante aumento, con Leo che nell'arco di 21 mesi si è assicurato più di 500 milioni di dollari.

Radvinsky non è il solo che ha svoltato grazie alla piattaforma basata sui contenuti più o meno espliciti che, seppur nata per consentire a chiunque di ottenere visibilità, seguito e guadagni - account e fan li hanno anche cuochi, personal trainer, attrici e star dello spettacolo come Ainett Stephens e Antonella Mosetti - resta legata a doppio filo alla sfera sessuale. Tanto che quando l'anno scorso si è paventata la possibilità di vietare i contenuti per adulti, provocata dalla minaccia di blocco del servizio da parte di banche e società che elaborano le transazioni sulla piattaforma, l'immediata reazione di massa delle protagoniste e dei seguaci a caccia di emozioni ha fatto subito naufragare l'ipotetico stop al porno.

Per quanto accessibile a chiunque, i ruoli su OnlyFans sono chiaramente definiti: il 69% di chi pubblica foto e diffonde clip sono giovane ragazze, mentre l’87% di chi caccia la grana per gli abbonamenti sono uomini, con la fascia 35-44 anni a guidare le sottoscrizioni. Un pubblico ampio, con buona capacità di spesa e soprattutto voglioso di spendere per soddisfare la libido grazie a modelle, influencer, pornostar, studentesse, disoccupate e casalinghe disinibite davanti alla webcam, che in OnlyFans hanno trovato una nuove fonte di divertimento e guadagno.

Tanti sono i casi (veri o presunti) di piccola e rapidissima ascesa sociale, come Naomi De Crescenzo che ha dichiarato di aver acquistato una casa a Milano con i guadagni di un anno garantiti dalla piattaforma. Sarah Jayne Dunn ha deciso, invece, di lasciare la popolare soap opera Hollyoaks, che va in onda dal 1996 su Channel 4, dopo che la produzione gli ha chiesto di sospendere l'attività su OnlyFans, con l'attrice inglese che ha salutato il set e continuato a guadagnare grazie a foto e video che i fan pagano lautamente. Ci sono anche casi più singolari, come dimostra l'exploit di Samuele Conto, 20enne ex lattoniere che da qualche tempo produce contenuti gay, nonostante lui sia eterosessuale. Tutt'altro che una scelta casuale, in virtù della rarità di profili dedicati agli omosessuali, grazie ai quali nell'ultimo mese il giovane avrebbe rimediato più di 20mila dollari.

Guadagnare tanto e subito in maniera facile è però l'approccio più sbagliato per tentare di capire le dinamiche della piattaforma. Perché è vero che c'è uno 0,3% di creator che su scala globale riesce a fatturare 1 milione di dollari all'anno, ma la normalità ha un volto assai differente. Per una Beatrice Segreti, profilo tra i più seguiti in assoluto e con incassi nell’ordine dei 30.000 dollari al mese (traguardo raggiunto dopo che per anni ha coltivato il pubblico sugli altri social network con foto di nudi artistici), il guadagno medio mensile si aggira sui 150 euro. Cui va sottratta la commissione della piattaforma e poi le tasse. Dai racconti delle ragazze che hanno provato l'esperienza e che ancora oggi continuano a produrre contenuti a luci rosse, il prezzo più alto da pagare sono però le critiche che si protraggono nel tempo. Dai familiari che non approvano la scelta agli invidiosi che le accusano di guadagnare soldi facili con attività poco lusinghiere, resistere alle spallate quotidiane non è semplice. Per questo OnlyFans alla fine dei conti non è proprio per tutti.