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Pd, Bonaccini: “Se utile mi candiderò”

Il presidente dell'Emilia Romagna ospite di Otto e Mezzo: "Ho poco apprezzato le autocandidature, impossibile nuovo segretario entro fine anno"

Stefano Bonaccini non esclude di guidare il Pd dopo Enrico Letta. “Io mi candiderò, come ho sempre fatto ogni volta che ho accettato di candidarmi a qualcosa, se capirò che può essere utile”, ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna ospite di Otto e mezzo su La7. “Io sono di Campogalliano, vengo da una famiglia molto umile, con genitori iscritti al Partito comunista italiano. Io, la prima volta, che sono stato eletto, a 20 anni, in consiglio comunale, come assessore, l’ho fatto in una lista del Pci”, ha dichiarato Bonaccini che poi ha aggiunto: “Avevo Enrico Berlinguer come riferimento, quindi per me il Partito democratico è certamente di sinistra e deve essere radicato e presente tra le persone”. 

Il governatore emiliano ha ammesso di aver ricevuto diverse richieste da Nord a Sud: “Se ci si candida, si può vincere o si può perdere. Io sto ricevendo parecchie richieste di candidarmi, da Bolzano a Palermo, e la cosa, ovviamente, fa piacere, perché vuol dire che c’è, immagino, un giudizio positivo su quello ho saputo fare in questi anni o quello che potrei saper fare, però non è importante il nome in questo momento”.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
29-09-2022 Roma (Italia)
Trasmissione tv “Otto e Mezzo”
Nella foto Lilli Gruber, Stefano Bonaccini

Ho poco apprezzato le autocandidature

Ho poco apprezzato le autocandidature in questi giorni, proprio dopo che Enrico Letta, giustamente, ha detto: apriamo un percorso, non mi ricandiderò. La prossima settimana c’è una direzione convocata e noi abbiamo bisogno di discutere prima del profilo che ci vogliamo dare, di conseguenza verranno i candidati e a quel punto vediamo”, ha commentato Bonaccini.

Impossibile nuovo segretario entro fine anno

“Io credo che, prima della fine dell’anno, sia impossibile, sia per le regole che abbiamo, sia perché abbiamo bisogno di coinvolgere”, ha spiegato Bonaccini secondo cui “bisogna conciliare, basta parlare con i nostri elettori e iscritti, un tempo giusto per fare un largo coinvolgimento loro e di tutti quelli che vorranno venirci”.

 “C’è tanta gente che vorrebbe votare il Partito democratico: in questa occasione abbiamo trovato che persino chi ci ha votato aveva dei dubbi o non è andato a votare per niente, quindi serve un coinvolgimento pieno e che non sia solo un’operazione per sostituire un segretario con un altro o un’altra, come il Pd ci ha abituato troppo spesso”, ha aggiunto Bonaccini. “Non serve un tempo troppo lungo, serve un tempo giusto per discutere”, ha concluso.

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