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Pd, Elly Schlein si candida alla segreteria: parte da noi una storia nuova

"Se lo facicmao insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiemo insieme questa candidatura e questo progetto per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Partito democratico: facciamolo insieme, io insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Partito democratico". Così Elly Schelin accolta da cori di "Bella ciao".

"Io questa settimana prenderò di nuovo la tessera del Partito democratico", ha detto la deputata, "lo facico per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi", ha affermato Schelin, che ha avvertito: "Non ci saranno mai gli scheliniani". 

Schlein ha lanciato il suo  "processo costituente" con una mattinata al locale Monk di Roma, sedie disposte a circolo, un leggio al centro, avviata con "testimonianze di impegno dalla base, da dentro e fuori il Pd".

"Salvaguardare la pluralità del partito"

"Mi voglio rivolgere a tutti e tutte coloro che hanno storie, un percorso, provenienze, idee diverse dalla mia: non siamo qui per una partita di resa di conti identitaria", ha detto l'ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna. "Vogliamo una cosa molto più difficile, il nuovo Pd: salvaguardare la sua pluralità, tenere insieme questa comunità e le sue diversità ma senza più rinunciare a un profilo e un'idetntià chiara comprensibile coerente". Per Schlein, "questo processo costituente è teso a ritrovare il senso di un impegno comune, e anche a capire cosa è andato storto in questi anni".

"Io mi rimetto in viaggio con zaino e tacquino per ascoltare la base, sentire i circoli", ha detto Schelin: "Il mondo non finisce con le primarie, anche il giorno dopo servirà il coraggio di cambiare, perché non basta cambiare gruppo dirigente se non abbiamo un blocco sociale di riferimento". 

Bonaccini, Letta, Renzi

Elly Schelin ha inviato un "abbraccio" a Stefano Bonaccini, del quale è stata vice in Regione Emilia Romagna, ha ringraziato Enrico Letta "per il lavoro di questo anno e mezzo", ed ha contestato Matteo Renzi, affermando di non essere entrata in Parlamento grazie al segretario di allora del Pd, ma grazie alla preferenze raccolte, affermando che il leader di Italia viva ha invece compiuto "scelte scellerate", con un "atteggiamento arrogante", e "dopo avere umiliato chiunque avesse un'idea diversa", ha spinto Schelin fuori dal partito.

"E' una bella giornata", ha detto Schlein aprendo la mattinata intitolata "Parte da noi", "grazie, perché sono stati giorni difficili per me e avevo proprio bisogno di vedervi, di stare insieme e di mandare un abbraccio forte alla mia famiglia, a mia sorella e voglio ringraziarli per la forza che mi trasmettono". La sorella, Sussanna Schlein, viceambasciatrice italiana in Grecia, nei giorni scorsi è scampata ad un attentato. 

"Tre sfide che le destre non nominano"

Tre le "sfide cruciali che le destre non nominano mai", indicate da Schlein, "Diseguaglianze, clima e precarietà".

Per il Pd, "la sfida non è da non leggere nella semplice divisione quanto riformismo e quanta radicalità ci servono, ma sfidare tutte le culture di provenienza sul campo ineludibile, come cambiamo modello di sviluppo neoliberista che si è rivelato insostenibile per le persone e per il pianeta". 

Tra i presenti al Monk di Roma, Peppe Provenzano, attuale vicesegretario del Pd e voce della sinistra interna del partito, e i parlamentari Michela Di Biase, Marco Furfaro, Cecilia D'Elia e Arturo Scotto.

"Il cambiamento parte da noi, un noi che non è escludente: chi arriva oggi arriva alla pari, si aggiungeranno tanti altri", ha detto la deputata. 

Elly Schlein ha difeso il reddito di cittadinanza, che "ha impedito a un milione di persone di scivolare verso la povertà", ha attaccato il disegno del ministro Calderoli sulle autonomie differenziate, ha mandato la sua solidarietà a Roberto Saviano, auspicando che la premier Giorgia Meloni ritiri la querela.