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Perché c'era un manichino di Cospito impiccato sul ponte

La curiosità / Milano

Il curioso pupazzo comparso sotto un ponte è frutto del gesto di un artista

Un manichino con le sembianze di Alfredo Cospito impiccato sul "Pont de fer" sul Naviglio. È quello che è comparso in Ripa di Porta Ticinese a Milano nella giornata di lunedì 20 marzo. Si tratta di una installazione dell'artista milanese Cristina Donati Meyer.

L'opera prende le difese dell'anarchico recluso in regime di 41 bis nel carcere milanese di Opera. Secondo Meyer "lo Stato e il governo hanno deciso di lasciare morire Alfredo Cospito, in sciopero della fame da ben 140 giorni".

Chi è Alfredo Cospito e perché è in carcere

Nato a Pescara nel 1967, Alfredo Cospito è ritenuto uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese. Viene ritenuto uno dei leader della Fai, la Federazione anarchica informale, movimento composto da vari gruppi dediti all’intimidazione armata rivoluzionaria e ritenuto dagli inquirenti un'associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

Il 55enne è in carcere già da 10 anni per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Un attentato rivendicato dal Nucleo Olga della Fai con una lettera inviata al Corriere della Sera. Cospito venne arrestato quasi subito con il suo complice e amico, Nicola Gai, che è tornato libero nel 2020 dopo uno sconto della pena in appello.

Mentre era in carcere, Cospito è stato accusato anche dell’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, la cui esplosione non ha causato vittime. Nonostante questo, la Cassazione ha riformulato l'accusa ai danni del detenuto in strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede anche l'ergastolo ostativo. Dopo sei anni passati regime in Alta Sicurezza, c'è stato il passaggio al regime del 41 bis. Decisione presa anche per i suoi scambi epistolari avvenuti negli ultimi 10 anni con anarchici e riviste del settore. Cospito è stato il primo anarchico a finire al 41 bis.

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