Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Portogallo, in migliaia in piazza contro il caro casa: "È un'emergenza sociale"

MILANO - Resta caldo in tutta Europa il fronte delle proteste sociali. Dopo gli scioperi nel Regno Unito che hanno paralizzato il Paese a ridosso delle festività natalizie e gli scontri in Francia per la riforma delle pensioni, a scendere in piazza in massa ieri sono stati i cittadini portoghesi. In migliaia si sono radunati a Lisbona e nelle principali città contro l'aumento degli affitti e dei prezzi delle case, con la corsa dell'inflazione che sta rendendo sempre più difficile per molti arrivare a fine mese. "C'è una gigantesca crisi abitativa", ha detto a Reuters Rita Silva di Habita, storica associazione che si batte per il diritto alla casa. "Siamo davanti a un'emergenza sociale", ha aggiunto.

Dalla Gran Bretagna a Francia e Germania, il ritorno delle grandi proteste in piazza

dai nostri corrispondenti Anais Ginori, Antonello Guerrera, Tonia Mastrobuoni 03 Aprile 2023

Il Paese, già alle prese con condizioni di partenza difficili considerato che la metà dei lavoratori del Paese percepisce meno di 1000 euro al mese, negli ultimi anni ha affrontato un incremento fortissimo del costo delle abitazioni legato all'esplosione del mercato degli affitti brevi. Sempre secondo Reuters, i prezzi degli affitti a Lisbona sono cresciuti del 65% e il prezzo delle case è salito del 137%. "Con il mio stipendio, che è più alto della media nella capitale, non posso permettermi un appartamento perché è troppo costoso", ha spiegato all'agenzia di stampa l'italiano Nunzio Renzi, responsabile commerciale di un'azienda che opera nel Paese.

Il piano del governo portoghese

Una situazione emergenziale che aveva spinto a febbraio il governo socialista a scendere in campo con un piano drastico per contrastare la corsa dei prezzi. Un pacchetto di misure che includeva lo stop a nuove licenze Airbnb e al meccanismo dei "visti d'oro", cioè i documenti di residenza permanente concessi negli ultimi anni nei confronti di cittadini non europei a fronte di investimenti immobiliari nel Paese. Il governo si era poi proposto come intermediario immobiliare, rilevando la gestione degli immobili lasciati sfitti a fronte di una rendita dei proprietari pur di aumentare l'offerta abitativa a prezzi calmierati.