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Protesta per il clima a Roma, gli ambientalisti versano liquido nero nella Barcaccia

“Per denunciare la gravità della situazione climatica corrente e l’inaccettabilità dell’inazione della politica per contenerne i danni, questa mattina due gruppi di cittadini e cittadine della campagna ‘Non paghiamo il fossile’, di cui fa parte Ultima Generazione, hanno messo in atto due azioni: una ad Ancona e una a Roma. Coinvolte due fontane, simbolo, da un lato, del ristoro offerto dall’acqua e, dall’altro, del pericolo che può rappresentare”. È quanto si legge in un comunicato di “Ultima Generazione“, i cui attivisti hanno spiegato di aver versato del liquido a base di carbone vegetale nella Barcaccia del Bernini in piazza di Spagna a Roma.

Gli attivisti della campagna “Non paghiamo il fossile” in azione a Roma. Versato un liquido nero nella Barcaccia del Bernini

L’azione è avvenuto intorno alle 11.30 quando tre attivisti, di un movimento vicino a “Ultima Generazione” hanno versato del liquido a base di carbone vegetale nelle vasche della fontana della Barcaccia in piazza di Spagna.

“Le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale”

“Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge – affermano – è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo. Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C. Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre”.

“Vogliamo chiedere al governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente”

“Significa – scrivono gli ambientalisti rivendicando il blitz della Barcaccia – che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali. C’è un solo modo per frenare questa corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni legate ai combustibili fossili. Con questa azione vogliamo chiedere al governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente. Con questa azione vi invitiamo a non rassegnarvi a questa condanna a morte”.