Proseguono le proteste nel Paese: attese nuove manifestazioni dopo la pena di morte di Mohsen Shekari, l'attivista 23enne arrestato lo scorso 25 settembre
Farideh Moradkhani, la nipote del leader supremo iraniano Ali Khamenei, è stata condannata a tre anni di carcere per aver sostenuto le proteste in Iran dopo l'uccisione di Masha Amini a fine settembre. L'attivista per i diritti umani era stata arrestata il 23 novembre dopo la pubblicazione in cui chiedeva alla comunità internazionale, rivolgendosi ai Paesi "che amano la libertà", di tagliare tutti i rapporti con Teheran ed espellere i rappresentanti diplomatici iraniani per protestare contro la repressione delle proteste.
In a newly released video, Farideh Muradkhani, the niece of Ali Khamenei, commented on the nationwide Iranian uprising and urged international organizations to respond more seriously.(part 2)#Mahsa_Aminiمهساامینی #MahsaAmini #mahsaami̇ni̇ #مهسا_امینی #اعتصابات_سراسری pic.twitter.com/HFyHD5DuZW
— Farnoosh the Dragonfly (@Farn00sh88) 26 novembre 2022
La sentenza ai danni della donna è stata resa nota dall'avvocato di Moradkhani in un tweet rilanciato dal portale Iran Wire. Nel comunicato viene denunciato che la donna è stata giudicata da un tribunale religioso, senza nessuna giurisdizione sul caso, che all'inizio l'aveva condannata a 15 anni, pena poi ridotta a 3 anni.
Nei giorni scorsi la sorella del leader supremo, Badri Hosseini Khamenei, la sorella del leader Supremo Ali Khamenei, madre di Farideh Moradkhani, ha pubblicato sempre su i social una lettera aperta in cui esprimeva la speranza di "vedere presto la vittoria del popolo e la caduta di questa tirannia che ora governa l'Iran". "Mi oppongo alle azioni di mio fratello", ha scritto ancora la moglie del dissidente Ali Moradkhani, accusando Khamenei di "non ascoltare la voce del popolo" ma quella di "mercenari e accaparratori".
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