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Provinciali, su Valduga le fughe in avanti di Pd e Campobase rischiano di spaccare la coalizione. Azione: ''Forzano la mano, pronti a correre da soli se non c'è condivisione''

TRENTO. “Da una parte abbiamo un Pd spaccato dall'altra qualcuno cerca di forzare la mano sul candidato presidente. E' evidente che se non c'è condivisione noi siamo pronti a correre da soli”. Usa parole chiare Mario Raffaelli, responsabile politico provinciale di Azione dopo le ultime uscite arrivate da Partito Democratico e da Campobase

La situazione che si sta creando all'interno della coalizione del centrosinistra non sembra essere per nulla facile. Acque agitate non solo all'interno dei partiti ma anche fra i rapporti delle varie componenti della coalizione che dovrebbero fra qualche giorno ritrovarsi attorno ad un tavolo. 

“Quello che pensiamo noi lo diremo al tavolo di coalizione come era stato stabilito. Di certo non faremo come il Pd e come Campobase” spiega Raffaelli che sottolinea come l'esperienza alle politiche non è automatica. 

“Quello che è successo alle politiche con il Senato – spiega il responsabile politico – è stata un'eccezione sul panorama politico nazionale. Tutti assieme abbiamo costruito questa coalizione e siamo pronti a costruirla anche per le provinciali basandola su una storia specifica locale, sulla concezione comune di autonomia. Detto questo, però, non è automatico. Ci deve essere condivisione e non è un fatto compiuto che si accetta”.

Raffaelli ammette come oggi la situazione non sia semplice e come all'interno della coalizione “vi siano opinioni diverse su alcuni aspetti importanti”. 

Da qui l'ipotesi anche per Azione di presentarsi autonomamente alle elezioni di ottobre come già avvenuto in Friuli Venezia Giulia. “E' evidente – chiarisce Raffaelli - che se non ci fosse una situazione di condivisione soddisfacente non è escluso andare da soli”. 

L'ordine del giorno del prossimo tavolo di coalizione sarà quindi quello di capire se esistono le condizioni per andare avanti tutti assieme. Azione ha già messo in chiaro che non ha intenzione di aderire ad una coalizione con all'interno il Movimento 5 Stelle. Serve poi un programma. 

Porta chiusa, inoltre, alle primarie per il futuro candidato presidente.  Dure le critiche sulle esternazioni che sono arrivate in queste settimane dagli altri partiti. 

Campobase – spiega Raffaelli – ha usato il congresso per lanciare il proprio candidato. Il Partito Democratico non ha nemmeno concluso gli incontri bilaterali con gli altri partiti della coalizione e Dal Ri è uscito con un numero che porterà al tavolo. Non mi pare per nulla coerente quello che sta accadendo. Si sta forzando troppo la mano e non è un buon inizio”.