
A tal fine è stato introdotto nel nuovo regolamento di polizia urbana del Comune, l’articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, che sostanzialmente introduce la possibilità per l’Amministrazione di comminare una sanzione che può andare dai 100 ai 300 euro a quei soggetti titolari della patria potestà di giovani sotto i 18 anni che dovessero tenere in ambito scolastico, ma anche all’esterno, nei limiti comunali, atteggiamenti che possono “costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza”. Per applicare la sanzione tuttavia, dovranno prima essere ricostruiti i presunti episodi di bullismo e gli stessi dovranno poi essere verificati tramite le testimonianze di insegnanti, studenti o di chiunque possa fornire informazioni.
Per il sindaco Accorsi: “È anche un incentivo alla consapevolezza delle famiglie”. Il primo cittadino spiega che l’idea è nata a seguito di diverse situazioni in cui l’amministrazione comunale è stata chiamata ad intervenire. “Non intendiamo certo sostituirci a chi già ha il compito di vigilanza e di intervento in materia di sicurezza”, ha precisato Edoardo Accorsi, “ma è uno strumento in più, che dovremo testare e valutare se funziona, anche se non siamo la prima amministrazione che lo ha adottato”.
Accorsi sottolinea inoltre che “ci sarà anche la possibilità per i genitori di tramutare la multa in un progetto educativo e di recupero per il figlio”. Il primo approccio del Comune, infatti, “rimane sempre quello educativo e di sensibilizzazione – conclude Accorsi – perché questo è un tema molto delicato”.
Come procederà l’amministrazione. Si agirà “sulla scorta di informazioni, raccolte dalla polizia locale, piuttosto che dai carabinieri, o negli istituti scolastici, che diano la possibilità di intervenire prima che la situazione degeneri in episodi che poi assurgono a rilevanza penale e che, quindi, seguono il percorso previsto dagli strumenti normativi già esistenti” ha spiegato al Resto del Carlino il primo cittadino di Cento.