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Putin firma emendamenti al codice penale: inasprite le pene per disertori e renitenti alla leva

Pene fino a cinque anni per chi non risponde alla chiamata alle armi. Anche chi si arrende volontariamente rischia grosso. Sostituito un altro alto generale con "il macellaio di Mariupol"

Il presidente russo Vladimir Putin (Ansa)

Il presidente russo Vladimir Putin (Ansa)

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un pacchetto di emendamenti al codice penale relativo al servizio militare. 
La diserzione o la mancata comparizione alla leva è punita con la reclusione da cinque a dieci anni. Coloro che si arrendono volontariamente al nemico dovranno affrontare una pena detentiva fino a dieci anni. Inoltre, 15 anni di detenzione sono previsti per la diserzione durante la mobilitazione o la legge marziale, riporta la Tass. 

Putin ha anche firmato una legge che facilita l'accesso alla nazionalità russa per i cittadini stranieri che servono nell'esercito russo. La legge prevede che stranieri arruolati nell'esercito russo possano richiedere la cittadinanza russa senza presentare un permesso di residenza, riferisce la Tass. Una procedura cui possono avere accesso stranieri che hanno sottoscritto un contratto con l'esercito russo da almeno un anno, si precisa. 

Misure che non lasciano scampo a chi in queste ore cerca di lasciare la Russia. Un numero crescente di cittadini continua a riversarsi sulle frontiere. L'annuncio di mercoledì scorso del presidente Putin della mobilitazione di almeno 300mila riservisti ha scatenato il panico. La Bbc riferisce che al confine per entrare in Georgia c’è una coda di dieci chilometri e anche il traffico alla frontiera tra Finlandia e Russia è aumentato. 

Rimosso Bulgakov, al suo posto "il macellaio di Mariupol"

Intanto giunge notizia che un nuovo nome di rilievo dell’esercito è stato rimosso da Mosca dopo le sconfitte sul campo di battaglia: il generale Dmitry Bulgakov, massimo responsabile della logistica, è stato sollevato dalle sue funzioni di viceministro della Difesa e sostituito dal generale Mikhail Mizintsev, ha fatto sapere il ministro della Difesa Serghej Shoigu. Mizintsev, soprannominato "il macellaio di Mariupol" e colpito da sanzioni occidentali, sarà "responsabile delle forniture materiali e tecniche delle forze armate", mentre la Russia è nel pieno della campagna di mobilitazione. "Bulgakov – spiega una nota – è stato trasferito a un nuovo incarico". E il presidente Zelensky attacca Israele: "Vende armi in tutto il mondo, ma si è rifiutato di aiutarci".

Continuano intanto le operazioni di voto per l'annessione dei 4 territori dell'Ucraina a lingiua russa, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia. Le votazioni, non riconosciute dalla comunità internazionale, sono iniziate il 23 settembre.