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Quasi 1 bimbo su 10 subisce maltrattamenti o abusi

Che si tratti di abuso fisico, psicologico, di violenza assistita o di cyberbullismo il 9% dei circa 9 milioni di minori presenti in Italia subisce maltrattamenti: dati allarmanti, che si sono aggravati con lockdown e pandemia Covid. Corsi per genitori e bambini, sportelli di ascolto nelle scuole e un osservatorio ad hoc per le Procure, sono alcune delle proposte lanciate dal primo incontro del think tank On Radar della Fondazione Internazionale Menarini. Creare una rete a 'maglie strette' per prevenire e intercettare ogni forma di disagio è stato l'obiettivo dell'incontro dal titolo 'Infanzia bruciata. Aiutiamoli a sorridere', che ha visto a confronto 28 autorevoli esperti, tra medici, psicologi, pedagogisti, educatori, forze dell'ordine, magistrati.

"Incubi, disturbi del sonno, atteggiamenti autolesionisti, disturbi improvvisi del comportamento alimentare, isolamento, calo del rendimento scolastico, perdita di controllo nel trattenere i bisogni, sono alcuni dei sintomi che possono mettere in allerta genitori e insegnanti", ha sottolineato Pietro Ferrara, ordinario di pediatria all'Università Campus biomedico di Roma. Per questo un ruolo centrale, ha aggiunto Ferrara, "è il coinvolgimento dei pediatri di famiglia nell'introdurre il monitoraggio, attraverso questionari, di questi indicatori di disagio nella redazione del bilancio di salute che fanno su ogni giovane assistito". Centrale per la prevenzione è la crescita di consapevolezza nelle famiglie.

Per contrastare la diffusione di immagini di minori sul web e il loro utilizzo a scopo pedopornografico, ha precisato Annalisa Lillini, direttore della Divisione Servizio della Polizia Postale, "sarebbe utile inserire nei corsi di preparazione al parto per le future mamme, anche informazioni sul rischio di divulgare le foto dei propri bambini sui social media, cosa purtroppo frequente".

E', però, importante anche formare i bambini stessi, ha precisato Annalisa Lillini "soprattutto nelle fascia di età tra 8 e 10 anni, in cui iniziano a utilizzare da soli i dispositivi digitali, sulla differenza che c'è tra un complimento e un adescamento online" e su come difendersi da fenomeni di cyberbullismo. Anche "per evitare che diventino loro stessi autori di reato".

Spesso i bambini sono vittime di violenza in famiglia, sia assistita che vissuta in prima persona, o passano anni in case famiglia. Per garantire una corretta presa in carico delle singole situazioni, ha sottolineato Ferrara, "uno strumento utile è creazione di un Osservatorio permanente sugli abusi presso gli Organi Giudiziari, con incontri periodici di aggiornamento e la promozione di un network tra Procure e operatori del settore".

Maltrattamento non significa però solo abuso fisico o sessuale. Spesso infatti l'infanzia è 'bruciata' per mancanza di opportunità o per mancanza di ascolto, per isolamento. "La musica Trap va ascoltata - ha sottolineato Claudio Burgio, cappellano al carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore della comunità per giovani in difficoltà Kayros - è un grido di aiuto che arriva dalle Seconde e Terze generazioni, che vivono spesso in quartieri periferici. Insegnanti ed educatori potrebbero essere figure determinanti nell'ascolto di questo disagio, ma non sono valorizzate".

Sportelli di ascolto nelle scuole potrebbero costituire un modo per raccogliere "l'intento di questo confronto a 360 gradi tra i massimi esperti in materia e delle proposte che ne sono emerse - ha concluso Massimo Scaccabarozzi, direttore del Think Tank On Radar - è quello di contribuire a realizzare una condizione di salute del minore, fisica e psicologica, che sia in linea con gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030". Anche "portando queste proposte nelle Commissioni parlamentari competenti, per contribuire a mettere in atto cambiamenti reali".