Quattro morti dal 2018 al 2020 di legionella, contratta durante la degenza al Policlinico. Una bufera si abbatte sulla sanità pugliese: la procura di Bari ha disposto stamane il sequestro dei due più importanti padiglioni del Policlinico, il Chini e Asclepios, quello che fino a qualche settimana fa era il Covid Hospital pugliese.
Secondo l'inchiesta cinque persone sono morte di legionella, batterio che era presente all'interno delle tubature dell'ospedale. Il primo nel luglio del 2018, l'ultimo il 7 agosto del 2020. Ciò nonostante - secondo l'accusa dei pm Grazia Errede e Alessio Coccioli, in un'inchiesta controfirmata anche dal procuratore reggente Roberto Rossi - il management del Policlinico non avrebbe preso le contromisure necessarie "in materia di prevenzione" adempiendo alle linee guida previste. L'ospedale non chiuderà: è stata concessa la facoltà d'uso.
E ha chiesto l'interdizione per l'intero management per il secondo più grande ospedale pugliese: il direttore generale Giovanni Migliore, il sanitario Matilde Carlucci, quello amministrativo Tiziana Di Matteo, il vice direttore sanitario Giuseppe Calabrese e il capo dell'area tecnica, Claudio Forte.
Secondo l'inchiesta cinque persone sono morte di legionella, batterio che era presente all'interno delle tubature dell'ospedale. Il primo nel luglio del 2018, l'ultimo il 7 agosto del 2020. Ciò nonostante - secondo l'accusa dei pm Grazia Errede e Alessio Coccioli, in un'inchiesta controfirmata anche dal procuratore reggente Roberto Rossi - il management del Policlinico non avrebbe preso le contromisure necessarie "in materia di prevenzione" adempiendo alle linee guida previste. L'ospedale non chiuderà: è stata concessa la facoltà d'uso.