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"Quello che molti ritengono un privilegio è per noi una necessità", la testimonianza di Facchinelli: "Parcheggi per disabili occupati da chi non ha il contrassegno"

TRENTO. "Sostare in un parcheggio per disabili senza avere il contrassegno significa privare qualcun altro d'un diritto". Lo riassume così, Andrea Facchinelli, lo spiacevole episodio vissuto stamani a Trento: "Uno dei tanti - anticipa amareggiato a Il Dolomiti -. Siamo indietro anni luce su questi temi: sarebbe ora che la gente capisse come stanno davvero le cose".

"Ciò che mi è accaduto stamattina è la conferma di quanto sia necessario sensibilizzare in merito a determinati temi, cosa che da anni faccio attraverso i progetti e le iniziative di Astrid odv (associazione trentina per l'inclusione e la disabilità della quale Facchinelli è presidente ndr), come "Trova il tuo posto", mappatura di oltre 1900 parcheggi riservati alle persone con disabilità nella Provincia di Trento, inserita nella piattaforma online OpenStreetMap per essere resa disponibile a tutti - specifica -. Uno strumento prezioso, se non fosse che, come spesso accade anche a me, i parcheggi per disabili sono occupati da chi un contrassegno non ce l'ha".

Facchinelli racconta così quanto accadutogli questa mattina (8 dicembre) in città "mentre mi trovavo nella mia auto parcheggiata su uno stallo riservato ai disabili: l’altro parcheggio davanti a me, anch'esso adibito alle persone disabili, era libero - precisa -.  È arrivata poi un’autovettura, parcheggiata frettolosamente e in malo modo da una signora che non aveva esposto il contrassegno: quando le ho espresso le mie perplessità mi ha risposto che il mio di contrassegno era probabilmente quello d'uno zio defunto da anni, lasciandomi senza parole".

Una risposta tanto "infelice quanto raccapricciante, seguita dalla giustificazione più gettonata in assoluto - rivela il presidente di Astrid odv -. 'Tanto ci metto un minuto': è così che rispondono i più, quando si chiede loro di liberare un parcheggio per disabili nel quale non avrebbero diritto di sostare".

"Anche io potrei impiegare soltanto un minuto per portare a termine una mia commissione - aggiunge -. Tempo che tuttavia si dilata incredibilmente, con tanto di difficoltà annesse, se devo andare a cercare un altro parcheggio per disabili, trovandolo magari a 200 metri, distanza che dovrò poi percorrere a ritroso in carrozzina per raggiungere la farmacia dove devo andare", ipotizza. 

"I parcheggi per disabili non sono un privilegio ma una necessità", conclude Facchinelli invitando a una riflessione: "I posteggi riservati a chi ha una carrozzina sono di dimensioni più grandi - sottolinea il presidente di Astrid odv -. Se chi non ha il contrassegno occupa 'per un minuto' un parcheggio di cui avrei bisogno io non soltanto mi priva di un diritto ma rischia anche di mettermi in difficoltà".