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Raffica di omicidi a Roma. Gualtieri scopre l’allarme sicurezza

Roma città insicura? I quattro omicidi che si sono susseguiti nella Capitale solo nel mese di marzo sembrano confermarlo. Secondo l’ultima indagine del Sole 24 Ore, effettivamente, la Capitale si classifica al quinto posto tra le città più pericolose d’Italia. E lo sa bene il sindaco Roberto Gualtieri, che, all’indomani dell’omicidio al Quadraro, che sembrerebbe legato a quello di Luigi Finizio a Centocelle avvenuto poche settimane fa, si dice preoccupato rispetto agli ultimi episodi, sottolineando l’esigenza di una forte risposta da parte dello Stato.

Roma città insicura? I quattro omicidi che si sono susseguiti solo nel mese di marzo sembrano confermarlo

Intanto, durante un incontro in videoconferenza con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ex prefetto di Roma, a cui hanno partecipato anche i sindaci di Milano e Napoli, Beppe Sala e Gaetano Manfredi, ha lanciato un sos al governo chiedendo più agenti, più controlli e un presidio più incisivo soprattutto alla luce degli episodi recenti. Il ministro Piantedosi, nel frattempo, ha annunciato che nel 2023 verranno assegnate alle tre città metropolitane risorse per un totale di 14,8 milioni di euro, 6,5 dei quali destinati alla Capitale per la tutela della sicurezza urbana.

Piantedosi promette che Roma “non sarà abbandonata”

Una sicurezza che, secondo Gualtieri, non può non passare per la nomina del nuovo prefetto di Roma, il quale, ha promesso ieri Piantedosi, “sarà nominato a brevissimo e sarà all’altezza della situazione”, assicurando che, nel frattempo, “Roma non sarà abbandonata”. Intanto, l’obiettivo da perseguire, secondo il ministro dell’Interno, sarebbe quello di intensificare le attività di controllo in quelle zone dove la percezione di insicurezza è più diffusa, partendo dalle stazioni ferroviarie.

È emersa infatti la necessità di allargare il perimetro di controllo intorno alla Stazione Termini fino a Piazza della Repubblica, a Castro Pretorio e a Piazza Vittorio e all’Esquilino, tutto attorno allo scalo ferroviario della Capitale, per potenziare le azioni in campo al fine di garantire la sicurezza dei cittadini. Il ministro Piantedosi, come ha spiegato Gualtieri, avrebbe indicato la strada sollecitando un maggior contributo della Polizia Locale, il cui corpo però a Roma, come è noto, è ridotto ai minimi termini.

Degli 800 vigili promessi dal Pd non c’è traccia

L’assessore capitolino al Personale, Andrea Catarci, aveva promesso ben 600 nuovi vigili entro il 2023, un impegno che, evidentemente, il Campidoglio non è riuscito a mantenere. Adesso, assicura Gualtieri, col nuovo bilancio – che è stato approvato a inizio marzo tra le polemiche dell’opposizione – verranno assunti 800 nuovi agenti. Sì, ma entro quando? Non è dato sapersi.

Si tratta di un numero che, comunque, secondo il primo cittadino non sarebbe sufficiente perché il fabbisogno, anche in vista dei grandi eventi che la Capitale dovrà ospitare ormai a breve – primo tra tutti il Giubileo del 2025 – è di almeno mille vigili. Per questo ha chiesto al governo un sostegno per aiutare il Comune nel raggiungimento del numero necessario “per garantire un adeguato presidio” e “per colmare dei ranghi che si sono svuotati e rendono insufficiente la presenza della polizia locale sul territorio”.

De Santis: “Siamo ad aprile e del bando per l’assunzione di nuovi vigili non c’è traccia”

Il consigliere capitolino della Lista Civica Raggi, Antonio De Santis, da sempre polemico nei confronti delle decisioni prese dalla giunta Gualtieri in fatto di assunzioni, raggiunto da La Notizia ha commentato: “Siamo ad aprile e del bando per l’assunzione di nuovi vigili non c’è traccia. Dopo la cancellazione del concorso nel 2022 che genererà un pauroso ritardo rispetto alle effettive assunzioni, siamo ancora oggi in attesa dell’azione concreta. Chiedere aiuto al Governo? Sì, a patto, però, che prima si faccia il proprio dovere”, conclude.

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