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Ragazzo spinto contro il treno a Seregno, il giudice manda i due coetanei aggressori in carcere minorile e in comunità

Sostiene il gip del Tribunale dei minori di Milano che non esista pericolo di fuga per i due ragazzini di 14 e 15 anni fermati dalla Squadra mobile e dalla Polfer di Monza per aver spinto un loro coetaneo sotto un treno in transito alla stazione di Seregno. I due, come si ricorderà, si erano allontanati dalla banchina dopo l'aggressione, quando si erano resi conto che il 15enne era uscito miracolosamente vivo da sotto al convoglio, salvatosi fortuitamente tra le rotaie e la massicciata a ridosso della banchina: gli investigatori avevano intercettato uno dei due mentre si aggirava in bici nei pressi della stazione, mentre il secondo era stato consegnato ai carabinieri di Desio dalla nonna, dove si era rifugiato.

Dunque i fermi per tentato omicidio e tentata rapina, quella della felpa bianca della vittima, "colpevole" di aver spedito qualche messaggio a una ragazza di cui si era invaghito uno dei ragazzini rivali. Provvedimenti che non sono stati convalidati dal magistrato. Il quale, però, ha deciso comunque, al termine dell'udienza di convalida, di adottare una misura cautelare per entrambi, separandoli: collocamento presso un istituto detentivo minorile per uno e collocamento in comunità per l'altro.

Il caso è stato affrontato anche in una riunione tra la prefetta di Monza e Brianza, Patrizia Palmisani, il sindaco di Seregno e i rappresentanti del Comando provinciale dei carabinieri, della Questura, della Guardia di Finanza e della Polizia locale. "L'episodio di Seregno - ha spiegato al termine Palmisani in una nota - evidenzia la necessità di rivolgere la massima attenzione al controllo delle stazioni, la sicurezza degli utenti deve essere tutelata anche dal pericolo di aggressioni". Inoltre, "la giovane età dei ragazzi coinvolti chiama tutte le Istituzioni a non sottovalutare la dimensione sociale del fenomeno del disagio giovanile", da affrontare "in una logica non soltanto securitaria, agendo anche sul piano dell'educazione e dell'affiancamento nel percorso di crescita".