Raitre è approdata a Origgio, con la troupe del suo Tg regionale, per documentare la mostra degli abiti di scena di Mattia Battistini, uno dei più grandi baritoni a cavallo dei secoli XIX e XX, tanto famoso ai suoi tempi da essere chiamato “Il Re dei baritoni e il baritono dei Re”.
Nell’edizione serale del telegiornale della Lombardia è andato in onda il servizio girato fra le sale di Villa Borletti, dove sono stati intervistati il curatore della mostra Ambrogio Sozzi e il socio fondatore dell’associazione “Amici di Villa Borletti” Umberto Bartoletti: il primo ha mostrato uno dei serti di quercia che Nicola II regalò a Battistini per le sue prestazioni canore; l’altro ha evidenziato “la ricercatezza degli abiti, notevole, che ricalca il suo perfezionismo sia nel canto che nella vita”.
Chi era Mattia Battistini. I suoi costumi prestati dal Comune di Contigliano
Mattia Battistini, che cantò inizialmente nei maggiori teatri italiani ed europei, divenne estremamente popolare nell’Europa dell’est e nella Russia di Nicola II Romanov. La mostra è allestita lungo otto sale, dove saranno esposte anche foto di scena e della vita privata di Battistini. Una nona sala sarà dedicata ai costumi di una cosiddetta compagnia itinerante (chiamata anche compagnia di giro o scavalca montagne), anch’essa a cavallo fra il XIX e il XX secolo, per permettere ai visitatori di osservare la differenza fra la ricca costumistica di un grande baritono e i costumi “poveri” di una compagnia che non si esibiva nei grandi teatri ma nelle piazze dei paesi. I costumi di Mattia Battistini sono stati prestati dal Comune di Contigliano, che ne ha la proprietà per disposizione testamentaria del baritono. I costumi della compagnia di giro (forse quella di Pio e Domenico Rame, nonno e padre dell’attrice Franca Rame) sono stati concessi dall’attore e regista Antonio Zanoletti.
La mostra, a ingresso gratuito, ha avuto il patrocinio, oltre che del Comune di Origgio, di Provincia di Varese, Regione Lombardia, Comune di Contigliano e Provincia di Rieti. Rimarrà aperta il sabato e la domenica, fino al 30 aprile, dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19.
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