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Resta in cella "Fragolone", la sorella di Messina Denaro che involontariamente l'ha fatto arrestare

Mafia / Palermo

La decisione del Riesame per Rosalia, che aveva chiesto la scarcerazione. E' accusata di associazione mafiosa: avrebbe gestito la cassa ma si sarebbe pure occupata dello smistamento dei pizzini. Proprio da uno dei messaggi trovato nella sua casa erano partiti gli accertamenti in ambito sanitario che hanno poi portato alla cattura del boss

Resta in carcere Rosalia "Rosetta" Messina Denaro, sorella dell'ex superlatitante accusata di associazione mafiosa. Così ha deciso il tribunale del Riesame al quale la donna aveva avanzato una richiesta di liberazione la settimana scorsa. Era stata arrestata il 3 marzo.

Resta in carcere la sorella di Matteo Messina Denaro

"Fragolone", questo era il nome in codice utilizzato dal boss nei pizzini rivolti alla sorella, avrebbe gestito non solo la cassa del clan, ma secondo la Procura, si sarebbe occupata proprio dello smistamento dei messaggi tra il mafioso e gli altri affiliati.

Come è emerso dall'inchiesta dei carabinieri del Ros, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, è stata proprio "Rosetta" ad incastrare involontariamente il fratello e a farlo finire in carcere dopo trent'anni di latitanza: all'inizio di dicembre, infatti, nel piede di una sedia nel salotto dell'abitazione dell'indagata i militari trovarono diversi pizzini, alcuni dei quali componevano una sorta di diario clinico della malattia che aveva colpito il boss.

I messaggi erano stati fotografati e rimessi al loro posto, ma proprio da lì erano partite le ricerche in ambito sanitario che avevano poi consentito agli inquirenti di individuare "Andrea Bonafede" e di arrivare all'appuntamento fissato per le 8 del 16 gennaio alla clinica La Maddalena dove Messina Denaro era stato incastrato.
 

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