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Ricatto al governatore Molise, caso ribaltato

Sette anni dopo il caso Molise, il pubblico ministero e l'imputato si sono scambiati i ruoli. Chi è accusato ne uscirà pulito, chi punta il dito deve rispondere davanti al giudice "Nel conforto dell'accusa, ora si può dire Si è schiusa una messa in scena scandalosa che ha coinvolto i vertici molisani di allora: dannosa due persone innocenti. Un avvocato che difende i giornalisti di Campo BassoManuela Petesia. Le parole diPaololanesesono il coinvolgimento di politici, giudici della sicurezza ed esperti nel salotto "buono" molisano .

Ma ora, sette anni dopo, il giudice di paceFabio Papae la giornalistaManuela Petesiahanno assolto dall'ipotesi di ricerca che minacciavano il governatore dell'epocaPaolo Frattura. Lo stessoFrattura,è ora l'ex presidente della Regione, e l'avvocatoSalvatore Di Pardoè stato accusato di reati in corso dal Gip Anna Perrelli a Bari. Accusa in concorso.

Insomma, i due avrebbero sparso veleno e accuse infondate. In concorrenza tra loro, le prime denunce sono state presentate alla fine del 2014, poi le dichiarazioni "false o modeste" ai Carabinieri, alla Procura e alla Corte d'Appello di Bali, ed erano al giudice di pace Fabio Papa. Presumibilmente accusato giornalisti. Manuela Petesia ha parlato di reati di ricatto e ricatto «anche se sapevano di essere innocenti». Gli inquirenti di Bali avrebbero confermato che le accuse erano del tutto assenti, sia nei risultati dell'inchiesta che nella sentenza.

"Nessuno mi restituirà anni di dolore, e aspettare la verità è doloroso", sottolinea Petesia. "Ma la mia fiducia nella giustizia è stata premiata."