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Roberto è morto nel tentativo di recuperare lo smartphone caduto. Oggi l’addio al 16enne

Alla vigilia del triste giorno del funerale del 16enne di Vicenza precipitato dal settimo piano di un condominio a Vicenza, e che coincide oggi con la data del compleanno, è filtrata la  conferma che già era di fatto attesa dopo il sopralluogo di vigili del fuoco e Carabinieri di sabato mattina: Roberto Miron è deceduto la sera di martedì 21 marzo non per un atto volontario, ma per un assurdo incidente, dopo essere precipitato da un’altezza di oltre 20 metri dal suolo.

Il giovane liceale del Quadri avrebbe incautamente tentato di recuperare il suo smartphone caduto dalla finestra del bagno sul terrazzino del piano sottostante. Sarebbe quindi caduto, in circostanze accidentali, dopo aver perso l’appiglio, anche se si attende la ricostruzione ufficiale degli inquirenti per chiudere definitivamente il caso. Oggi, intanto, dopo l’esito dell’autopsia acquisito al fascicolo dell’indagine solo ieri, si celebreranno in città le esequie, a otto giorni dalla disgrazia.

L’assenza di un messaggio di addio ai familiari, oltre che di qualsiasi tipo di avvisaglia o sentore di problematiche personali del liceale emersi nel corso della fase di raccolta delle testimonianza di congiunti e amici e, non ultimi, l’intuito e l’esperienza degli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, avevano messo sa dubito in dubbio l’ipotesi della prima ora. Vale a dire quella di trovarsi al cospetto di un caso di suicidio giovanile, che aveva suscitato anche una “caccia al colpevole” con il timore che qualcuno avesse indotto il giovane a un gesto estremo, come peraltro accaduto nel passato recente nel Vicentino, e che solo da ieri si può definitivamente smentire. “Saranno vagliate tutte le possibili piste per capire cosa sia accaduto al ragazzo, anche al fine di escluderne alcune” avevano affermato i portavoce dei vertici del Comando Provinciale dei Carabinieri, già all’indomani della tragedia, senza mai sbilanciarsi sulle dinamiche, come impone il riserbo delle indagini in corso.

Nessun suicidio né “prova di coraggio” mutuata dai social, ma un terribile incidente, occorso mentre a distanza di pochi metri i familiari stavano festeggiando il compleanno della nonna di Roberto, senza rendersi conto di quanto stava accadendo nella stanza accanto. A trovare il corpo a terra di Roberto Miron davanti ai garage sotto le terrazzine della palazzina di via Adenauer 25 era stato un passante, dando subito l’allarme. I soccorsi del Suem, giunti a una manciata di minuti dal San Bortolo, non hanno potuto far nulla: il 16enne era caduto da un’altezza che non poteva lasciare scampo ad alcuno.

La palazzina popolare di via Adenauer, teatro della tragedia

A causare il “volo” un probabile appiglio mancato mentre dal terrazzo sottostante tentava di risalire, pare sfruttando un tubo di deflusso delle grondaie. Per l’esatta dinamica dei fatti, si dovrà attendere la Procura di Vicenza. La famiglia del giovane studente risiede nel quartiere dei Ferrovieri a Vicenza. Proprio qui, nella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio, si celebra stamattina l’ultimo addio, alle 10.45.

Lunedì sera si era svolta invece la veglia di preghiera, con tanti giovani, amici e compagni di scuola di Roberto. Il tutto lontano dai clamori suscitati da una vicenda passata dai temi legati al possibile suicidio di un minorenne, da affrontare con un approccio doverosamente cauto, a un terribile fatto di cronaca con esiti letali che ha scosso decine di persone da una settimana, ma soprattutto spezzando la vita e il futuro di un adolescente.