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Russia, fuga da Putin: code al confine con la Georgia

Finland Russia

Secondo i testimoni la fila di auto al checkpoint di Upper Lars è lunga circa 5 chilometri

Molti russi stanno tentando di lasciare il Paese per evitare una chiamata militare per la guerra in Ucraina. É quanto si legge sul sito della Bbc. Le code si sono formate ai valichi di frontiera con la Georgia da quando il presidente Vladimir Putin ha annunciato mercoledì una mobilitazione militare parziale, che potrebbe vedere 300.000 persone obbligate ad arruolarsi. Il Cremlino afferma che le notizie sulla fuga di uomini in età da combattimento sono esagerate.
Un cittadino che ha preferito restare anonimo ha detto a Rayhan Demytrie della Bbc di aver preso il passaporto e di essersi diretto al confine, senza fare le valigie, subito dopo l’annuncio del presidente Putin perché rientra nel gruppo che potrebbe essere potenzialmente inviato in guerra. “Mi spezzerò il braccio, la gamba… qualsiasi cosa pur di evitare la leva”, ha detto.
Alcuni testimoni hanno stimato che la coda di auto al checkpoint di Upper Lars fosse lunga circa 5 km, mentre un altro gruppo ha affermato che ci sono volute sette ore per attraversare il confine. Il video della scena mostrava alcuni conducenti che lasciavano le loro auto o camion temporaneamente nel traffico fermo.

La Georgia è uno dei pochi paesi vicini in cui i russi possono entrare senza dover richiedere un visto. La Finlandia, che condivide un confine di 1.300 km (800 miglia) con la Russia, richiede un visto per viaggiare e ha anche segnalato un aumento del traffico durante la notte, ma ha affermato che è a un livello gestibile.
Altre destinazioni raggiungibili in aereo – come Istanbul, Belgrado o Dubai – hanno visto i prezzi dei biglietti salire alle stelle subito dopo l’annuncio della chiamata militare, con alcune destinazioni completamente esaurite. I media turchi hanno riportato un forte aumento delle vendite di biglietti di sola andata, mentre i voli rimanenti verso destinazioni senza visto possono costare migliaia di euro. Giovedì il ministro degli interni tedesco ha segnalato che i russi in fuga dalla leva sarebbero stati i benvenuti nel suo Paese: Nancy Faeser ha affermato che i disertori minacciati da una “severa repressione” riceveranno protezione caso per caso, dopo i controlli di sicurezza. Lituania, Lettonia, Estonia e Repubblica Ceca hanno toccato un tono diverso, dicendo che non avrebbero offerto rifugio ai russi in fuga.

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