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Russia, Kirill: "Se morirete per la patria, sarete accanto a Dio"

23 settembre 2022 | 15.28

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Lukashenko: "Nessuna mobilitazione in Bielorussia"

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Dopo la mobilitazione voluta dal presidente russo Vladimir Putin che ha scatenato le proteste di piazza in Russia, in soccorso del Cremlino arriva il patriarca ortodosso russo Kirill che esorta a non aver paura di morire in battaglia, mentre migliaia di giovani russi vengono mobilitati per andare a combattere in Ucraina. "Andate coraggiosamente ad adempiere al vostro dovere militare. Ricordate che, se morirete per il vostro paese, sarete con Dio nel suo regno, nella gloria e la vita eterna", ha scandito il capo della chiesa ortodossa russa, come si vede in un video diffuso da Nexta tv.

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Intanto il Cremlino riconosce che da parte della popolazione russa c'è stata una prima reazione all'annuncio della mobilitazione per la guerra in Ucraina bollandola come "isterica ed estremamente emotiva".

"Si potrebbe ancora in qualche modo capire - ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, nel briefing con i giornalisti - una reazione così isterica ed estremamente emotiva nelle prime ore dopo l'annuncio, il primo giorno. Perché c'era davvero una certa mancanza di informazioni, che è anche comprensibile", ha affermato Peskov esortando ora a leggere i chiarimenti e le precisazioni arrivate dalla Difesa. Per il portavoce del Cremlino infatti già da ieri, "in accordo con le decisioni del Consiglio dei ministri, sono già state attivate tutte le linee informative. Ora non mancano i chiarimenti. C'è la possibilità di fare domande", ha aggiunto denunciando che però circolerebbero "messaggi provocatori e falsi sui social network".

Il presidente della Bielorrusia, Alexander Lukashenko, dal canto suo ha escluso che potrà ordinare la mobilitazione della popolazione per la guerra in Ucraina come ha fatto il suo alleato Vladimir Putin. "Non ci sarà mobilitazione, è una bugia", ha detto affermando che Minsk risponderà comunque ad ogni tentativo di attentare alla sicurezza del Paese.

Anche il ministro degli Esteri, Vladimir Makei, è intervenuto per smentire chi dice che la "Bielorussia sia complice dell'aggressore o parte del conflitto. Abbiamo detto e continuiamo a dire che la Bielorussia non ha mai difeso la guerra, ma non siamo traditori", ha aggiunto, affermando che "abbiamo impegni con gli alleati che stiamo seguendo in modo stretto e rispetteremo lo spirito e la lettera dei trattati internazionali".

"La Bielorussia dichiara in forma responsabile che nessun soldato bielorusso e nessun equipaggiamento è stato inviato in Ucraina per essere parte delle ostilità", ha aggiunto, sostenendo che "tutte le accuse contro la Bielorussia da parte dell'Occidente sono assolutamente infondate". Nei mesi precedenti all'invasione, Minsk ha permesso, con la scusa di esercitazioni, a decine di migliaia di soldati russi di entrare nel suo territorio, militari che poi il 23 febbraio scorso hanno varcato il confini invadendo l'Ucraina da nord.

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