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Russia, padre condannato perché la figlia ha fatto un disegno contro la guerra

Siamo in una scuola in Russia, a Yefremov, nell’aprile 2022. Il professore di arte assegna un lavoro: fare un disegno che esprima sostegno e vicinanza alle truppe impegnate nella guerra contro l’Ucraina. Tutti gli alunni eseguono il compito seguendo le indicazioni dell’insegnante. 

Masha Moskaleva, 13 anni, invece, fa un disegno pacifista: una bandiera gialla e blu, con la scritta «Gloria all'Ucraina», una donna che sembra fermare i razzi con la mano per proteggere la figlia e una bandiera russa con la frase «No alla guerra!». 

Indignato, il professore lo segnala alla polizia. E, per Masha e suo padre, Alexei Moskalev, 53 anni, che la cresce da solo da quando lei aveva tre anni, cominciano le persecuzioni. La polizia inizia a indagare sui social media dell’uomo, e gli dice che sta allevando sua figlia nel modo sbagliato.

All’inizio di marzo, Masha viene mandata in un orfanotrofio, con il divieto di vedere o parlare al telefono con il padre, ma anche di ricevere visitatori nell’istituto, come ha fatto sapere l'organismo di controllo indipendente dei diritti OVD-Info. 

Per suo padre, che è stato posto agli arresti domiciliari, comincia un processo penale, per ripetute violazioni delle leggi sulla censura in tempo di guerra, che criminalizzano lo «screditamento» dell'esercito della Russia: Moskalev viene anche multato per aver pubblicato commenti sulla piattaforma social russa Odnoklassniki sulle presunte atrocità russe commesse nella città ucraina di Bucha e sull'omicidio di prigionieri di guerra ucraini in un attacco alla prigione di Olenivka, nell'Ucraina orientale.

Nelle ultime ore, però, Moskalev è fuggito dagli arresti domiciliari, proprio alla vigilia della sentenza che lo ha condannato a due anni di carcere. «Il verdetto è stato annunciato oggi, ma l'imputato non era presente perché ieri sera è scappato», ha spiegato in udienza l'addetta stampa del tribunale Olga Dyachuk, come riferisce Mediazona. Una dichiarazione che è stata accolta con un grande applauso dei sostenitori di Moskalev presenti in aula. 

«Se chiedi un'opinione sull'operazione militare speciale in Ucraina, credo che anche più del 90% delle persone qui in tribunale direbbero che sono contrarie», aveva dichiarato Moskalev in un’udienza. «E sono d'accordo con loro». Masha, intanto, ha consegnato all’avvocato del padre una lettera e due disegni, con la scritta: «Papà, sei il mio eroe».

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