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Samp, busta con proiettile al club e minacce

30 gennaio 2023 | 21.03

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Il messaggio alla società: "Questo proiettile è a salve, il prossimo non lo sarà"

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E' sempre più tesa la situazione in casa Sampdoria. Il futuro societario è incerto, con il cda che è al lavoro per reperire fondi dal mercato per pagare gli stipendi, e la squadra è sempre è più in difficoltà, al penultimo posto in Serie A con 9 punti. Nella sede del club è stata infatti recapitata una busta con un proiettile a salve di una scacciacani con una scritta inquietante nel biglietto: "Questo è a salve, il prossimo non lo sarà". Inoltre in mattinata un centinaio di tifosi si è dato appuntamento sotto la sede della Holding San Quirico, società che gestisce la 'cassaforte' delle famiglie Garrone e Mondini. Cori e volantini contro Edoardo Garrone e cartelli con la scritta 'Garrone-Mondini vergogna'.

IL CLUB - "L’U.C. Sampdoria condanna fermamente gli episodi accaduti nella giornata odierna, stigmatizzando ogni forma di intimidazione e violenza e auspicando nel contempo che la delicata situazione del club possa essere gestita nei modi e nelle sedi più opportune", afferma la Sampdoria in una nota sul proprio sito ufficiale.

GARRONE - Dura la risposta di Garrone. "L'aggressione avvenuta oggi per opera di un gruppo di sedicenti tifosi della Sampdoria alla sede della Società San Quirico segna il superamento del livello di guardia e della soglia di tolleranza del diritto di espressione e di critica", si legge in una nota di Edoardo Garrone. "Il clima che si è originato in città e nella tifoseria, alimentato in modo irresponsabile da alcuni media, oltre che da odiatori da social (siano essi dilettanti o professionisti) ha raggiunto un grado di pericolosità gravissimo. Faccio appello alle autorità, agli opinion leader, ai media e ai responsabili delle organizzazioni di tifosi perché si rientri nei binari di civile convivenza che caratterizza la nostra città. Pur confermando di non avere alcuna responsabilità nella situazione attuale della Società U.C. Sampdoria, che andrebbe cercata altrove, non contesto il legittimo diritto di critica (pur se indirizzato alla persona sbagliata), ma reclamo il rifiuto di ogni forma di violenza sia verbale (sin qui troppo tollerata) che, soprattutto, fisica".

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