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Sanremo, Benigni omaggia la Costituzione e ricorda il papà di Mattarella: il Presidente commosso

Sanremo 2023

Un monologo straordinario per celebrare il 75esimo anniversario della Costituzione. Standing ovation e l'applauso più bello, quello del Presidente della Repubblica presente in sala

Una partenza storica ed emozionante. La 73esima edizione del Festival di Sanremo inizia con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, a cui va la standing ovation del Teatro Ariston e il ringraziamento di Amadeus. Una partecipazione per celebrare i 75 anni della Costituzione italiana, omaggiata da uno straordinario monologo di Roberto Benigni. 

"Essere qua è una cosa bellissima, buonasera presidente Mattarella, la saluto con tutto il mio affetto e la mia ammirazione" ha detto il comico toscano, regalando qualche minuto di gag con Amadeus. Poi la scena diventa tutta sua: "Si celebra il 75esimo anno dell'entrata in vigore della nostra Costituzione. Cosa c'entra con Sanremo? Sanremo è il luogo dell'arte e la Costituzione è legatissima con l'arte, anzi sono quasi la stessa cosa perché la Costituzione è un'opera d'arte, canta la dignità dell'uomo". La spiegazione di Benigni è emozionante: "La Costituzione è uno schiaffo al potere, ci fa sentire che viviamo in un Paese che può essere giusto e bello, che un mondo migliore è possibile. È un sogno la Costituzione, fabbricato da uomini svegli". E parla proprio di loro, dei padri costituenti: "C'erano Alcide De Gasperi, Nilde Iotti, Sandro Pertini e tra i nostri padri costituenti c'era Bernardo Mattarella che era il padre di Sergio Mattarella, al quale va il nostro applauso". Mattarella commosso, ha continuato ad ascoltare le parole di Benigni regalandogli il suo personale applauso. "Presidente, lei e la Costituzione avete avuto lo stesso padre, possiamo dire che la Costituzione è sua sorella" ha detto ancora, per poi ricordare l'articolo 21: "Il mio preferito, cito questo su tutti. Sembra scritto da un bambino perché ha un linguaggio semplice: 'Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero'. Se l'hanno scritto vuol dire che ce ne era bisogno. Un articolo straordinario, l'architrave di tutte le libertà dell'uomo, il più semplice e il più forte. Prima, nel ventennio fascista, nessuno poteva pensare liberamente. Prima della Costituzione poteva arrivare qualcuno - ha continuato - aprire la porta, prendere vostro fratello o vostra sorella e portarli via perché avevano saputo che avevano detto qualcosa che pensavano con la loro testa. L'articolo 21 ci ha liberati dall'obbligo di avere paura. In Paesi vicini a noi questo ancora accade, a volte vengono perseguitati anche solo se ballano o cantano".

Infine l'appello: "Ricordiamocelo l'articolo 21, perché prima non si poteva fare, non si poteva avere un libero pensiero. Tutto ciò che abbiamo ci può venire tolto da un momento all'altro e questo i nostri padri costituenti lo sapevano. Hanno fatto tutto loro e ci hanno lasciato un solo compito: fare di questo sogno una realtà". Altra (meritata) standing ovation.

Tutti in piedi, mano sul cuore. ❤️
A #Sanremo2023 #GianniMorandi canta l’Inno di Mameli. pic.twitter.com/kizKxNwRZS

— Rai1 (@RaiUno) February 7, 2023

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