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Sci, morta a 37 anni l’ex azzurra Elena Fanchini dopo una lunga battaglia contro un tumore

Nel giorno del secondo oro mondiale l’Italia dello sci passa dalla gioia al dolore profondo per la morte di Elena Fanchini, 37 anni bresciana, ex azzurra, 1 argento mondiale a Santa Caterina in discesa nel 2005 all’età di 20 anni, e due vittorie in Coppa del mondo. Si era ritirata nel 2017. Sorella di Nadia, anche lei argento iridato nel 2013, e di Sabrina, ex azzurre, lascia il marito Denis.

Un colpo al cuore la sua scomparsa prematura, ma purtroppo atteso. Elena lottava da anni, aveva sconfitto il cancro ma poi una ricaduta aveva di nuovo ucciso ogni speranza. Aveva un rapporto strettissimo con la sorella Nadia, di simbiosi perfetta, con la quale aveva fatto tutta la trafila che dalle giovanili le aveva portate alla Nazionale. Tanto che se sciava bene una, l’altra faceva altrettanto.

Le sorelle Fanchini sportivamente sono esplose a Bormio 2005 in quel Mondiale in cui catturarono la scena per il loro modo di sciare. Sulla cresta dell’onda per tanti anni, tra alti e bassi, sono riuscite a vincere ancora quell’exploit in Valtellina. Elena ha partecipato a sei Mondiali e tre Olimpiadi. E nel 2018 ha rinunciato ai Giochi in Corea per curarsi. L’anno dopo stava per tornare ma un infortunio l’ha fermata.

Solare, abituata a lottare contro gli infortuni, caratteristica che l’ha avvicinata a Sofia Goggia compagna di squadra negli ultimi anni di attività. È stata proprio Sofia, al corrente della sua situazione, a dedicare a lei la vittoria di Cortina. «Ho vinto per Elena che sta combattendo contro una grave malattia», ha detto.

Il mondo dello sci tratteneva il respiro, aspettava notizie e chiedeva sussurrando. Nessuno voleva affrontare il problema, tutti speravano in un miracolo. Lei lo sapeva bene, come lo sapeva bene Nadia e tutta la famglia, il padre Sandro e la mamma Giusi. Negli ultimi mesi Elena, dolce e comunicativa, sempre disponibile, molto semplice nel senso buono del termine, si dedicava ai nipoti, i figli di Nadia. Quella sorella con cui ha condiviso migliaia di ore di sci, di chiacchierate e la camera in ogni trasferta, che adesso sarà disperata e più sola.