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Scontri in Kosovo: feriti 14 militari italiani della Kfor

A Zvecan, una delle città coinvolte, 45 chilometri a Nord della capitale Pristina, la polizia kosovara - composta da personale di etnia albanese dopo che i serbi hanno abbandonato le forze armate l'anno scorso - ha spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla di serbi che ha sfondato una barricata di sicurezza e ha cercato di entrare con la forza nell'edificio del Comune, stando ad alcuni testimoni. Sulle fasi successive la dinamica non è chiarissima.

«State provocando disordini. State mettendo voi e la vostra comunità a rischio. Lasciate la zona e tornate a casa, altrimenti la Kfor sarà costretta a intervenire», è stato l'avvertimento diffuso dagli altoparlanti della forza della Nato prima dell'inizio degli scontri.

I serbi coinvolti nella protesta si sono seduti per terra rifiutandosi di muoversi. I militari, ha raccontato un inviato di Radio Free Europe, hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe sonore. Ma da alcuni video è chiaro che anche i manifestanti ne hanno lanciate alcune, così come sassi e bottiglie.

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Secondo quanto ha riferito l'agenzia Reuters, i manifestanti serbi hanno anche imbrattato i veicoli dell'Alleanza con la lettera “Z”, divenuta il simbolo della propaganda russa dopo l'invasione dell'Ucraina.

«Gli attacchi ingiustificati alle unità della Nato sono inaccettabili e la Kfor continuerà ad adempiere al suo mandato in modo imparziale», ha dichiarato il comandante della missione, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia.